Concordia: scortata ha attraversato il Santuario dei cetacei. Avvistati i delfini

La Concordia sta attraversando il proprio secondo giorno di navigazione in direzione Genova dall’Isola del Giglio. Il relitto non è solo. Per evitare danni ambientali e per tenere la situazione sempre sotto controllo, la Concordia è scortata dalla barca Maria Teresa, dove si trovano a bordo gli esperti di Legambiente e di Greenpeace.

La Concordia sta attraversando il proprio terzo giorno di navigazione in direzione Genova dall’Isola del Giglio. Il relitto non è solo. Per evitare danni ambientali e per tenere la situazione sempre sotto controllo, la Concordia è scortata dalla barca Maria Teresa, dove si trovano a bordo gli esperti di Legambiente e di Greenpeace.

Anche grazie al bel tempo, la navigazione procede tranquilla, ma servono maggiori tutele per il Santuario dei Cetacei, che comprende 90 mila chilometri quadrati di mare tra la Toscana, la Sardegna e la Liguria. I presenti durante il viaggio hanno avvistato un gruppo di stenelle, tra i delfini che abitano questo luogo delicato e bisognoso di tutela.

Come ricorda Legambiente, la stenella striata è uno degli otto mammiferi marini che popolano il Santuario ed è anche il più comune, con una popolazione tra i 20 e i 45 mila esemplari, anche se l’ultimi censimento realizzato da Greenpeace ha evidenziato un calo sensibile.

Inoltre a seguito della Concordia troviamo la nave della Marina Militare francese Jason, specializzata in decontaminazione. L’ha inviata il ministro Segolene Royale per monitorare e intervenire nel caso in cui la salute del mare dovesse essere compromessa.

L’articolo 13 dell’accordo che istituisce il Santuario dei Cetacei stabilisce che “Per assicurare l’applicazione delle disposizioni del presente Accordo le Parti fanno appello in particolare ai servizi abilitati ad esercitare la sorveglianza in mare. Esse si impegnano a cooperare e scambiarsi ogni informazione necessaria al riguardo. A questo scopo le Parti facilitano l’utilizzo reciproco dei loro porti aerei e marittimi secondo procedure semplificate”.

Inoltre Greenpeace è impegnata nei rilevamenti aerei e nell’osservazione dal elicottero del relitto della Costa Concordia: “Siamo decollati dal campo di volo di Scarlino (Grosseto) alle 14.30 circa e ci siamo diretti verso Pianosa, con condizioni meteo molto favorevoli. Il convoglio della Costa Concordia era oltre l’isola di una quindicina di miglia a nord dell’isola. Abbiamo fatto riprese termografiche prima da sud a nord e poi viceversa. Anche oggi l’analisi termografica esclude anomalie significative per un tratto della scia di circa 15 miglia nautiche” – ha commentato Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia.

La missione di Greenpeace è quella di analizzare – grazie a una speciale termocamera – la scia della nave, in modo da evidenziare eventuali sversamenti in mare. Nei primi due giorni non è stato evidenziato niente di preoccupante. Le analisi delle circa cinque miglia di scia osservabili risultano sostanzialmente pulite.

“Avevamo detto che avremmo seguito la Concordia dal cielo e da mare e lo stiamo facendo. In mare con la barca Maria Teresa, insieme a Legambiente, e in cielo col nostro elicottero. Il convoglio procede al momento verso Genova senza lasciare tracce significative del suo passaggio” – ha concluso Onufrio.

Si trova dunque in corso una vera e propria operazione di sorveglianza nei confronti dell’ultimo viaggio della Concordia, con un insieme di azioni che è stato ribattezzato “Costa ti tengo d’occhio”. Secondo Legambiente, il Santuario dei Cetacei risulta protetto solo sulla carta. La speranza è che non vi siano ulteriori danni e che la zona continui ad essere preservata, soprattutto per arginare il problema dei rifiuti:

delfini santuario cetacei 1

delfini santuario cetacei 2

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cetacei legambiente

“Il problema della plastica in mare non riguarda solo l’Oceano Pacifico: l’Italia e il Mar Mediterraneo sono particolarmente coinvolti e occorre che si prendano misure decise per contrastare il fenomeno” – ha dichiarato Giorgio Zampetti, responsbile scienifico nazionale di Legambiente -. “I risultati del nostro monitoraggio richiamano con forza l’urgenza di intervenire e forniscono un contributo prezioso per la valutazione delle politiche di prevenzione e riduzione del fenomeno. L’Italia, insieme alla Francia e al Principato di Monaco, colga l’occasione per far sì che il Santuario dei Cetacei non resti solo sulla carta, ma che diventi terreno di comuni e concrete politiche di tutela e valorizzazione”.

Seguite gli spostamenti della Concordia e qui gli sviluppi dell’operazione Costa ti tengo d’occhio #Costatitengodocchio.

Marta Albè

Fonte foto: greenpeace.org

Leggi anche: Concordia: ultimo viaggio verso Genova, quali rischi per l’ambiente

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