Fukushima: non funziona il muro di ghiaccio per fermare l’acqua radioattiva

L'ambizioso progetto della Tepco per fermare l'avanzata dell'acqua radioattiva verso il mare sembra al momento non funzionare. Non si riesce infatti a raffreddare a sufficienza per creare il muro di ghiaccio

La situazione a Fukushima, dopo il terremoto che nel 2011 ha danneggiato i reattori della centrale nucleare, è ancora decisamente preoccupante. La Tokyo Electric Power Co. (Tepco) ormai diversi mesi fa aveva annunciato la costruzione di un muro di ghiaccio che dovrebbe servire a fermare l’acqua radioattiva impedendole così di contaminare il mare. Il progetto però sembra non essere partito con il piede giusto.

L’ambizioso progetto della compagnia giapponese prevede di scavare un grande fosso dove saranno posizionati dei tubi che andranno poi riempiti con una soluzione acquosa di cloruro di calcio raffreddata a -30 ° C. Adesso si è partiti da un progetto pilota che prevede di congelare 11mila tonnellate di acqua radioattiva convogliata sotto due dei reattori fuori uso della centrale ma successivamente, controllato il corretto funzionamento del sistema, si dovrà provvedere a creare un muro di ghiaccio lungo 1,4 km.

muro ghiaccio struttura

Sono passate solo poche settimane dall’inizio dei lavori nel cantiere e già sono sorti i primi problemi che rischiano di compromettere tutto. Gli ingegneri della Tepco, infatti, hanno dichiarato che non si riesce ad ottenere, già nel più piccolo progetto pilota, un raffreddamento uniforme in grado di far ghiacciare l’acqua e che quindi di conseguenza possa andare a creare, come previsto, una barriera efficace.

Per superare il problema i tecnici cercheranno di aumentare il numero di tubi refrigeranti ma ovviamente fioccano le critiche al progetto accusato già da tempo da scienziati e ambientalisti di non essere stato sufficientemente testato prima su ampia scala e tempistiche lunghe.

Nel frattempo comunque la Tepco continua con altri piani e misure volte a rallentare l’accumulo di acqua contaminata. Nonostante questo però circa 300 tonnellate di acqua scorrono ogni giorno e diventano radioattive.

Francesca Biagioli

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