Stop al carbone: blitz di Legambiente alla centrale di Vado Ligure

Non c'è nessun motivo, oggi, di usare il carbone per produrre energia elettrica. Lo dice Legambiente

Blitz di Legambiente a Vado Ligure per protestare contro la centrale elettrica a carbone. Senza lo stop al carbone come farà l’Italia a puntare sulle energie rinnovabili?

Non esiste alcuna ragione economica o ambientale per continuare a utilizzare il carbone in Italia” secondo il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini. E non ha tutti i torti: l’Italia è piena zeppa di centrali elettriche spente, perché sono superflue, e le rinnovabili sono in forte crescita da almeno tre anni. Specialmente il fotovoltaico, specialmente quello diffuso sui tetti.

Come ricorda Legambiente, poi, dalle rinnovabili abbiamo prodotto (da gennaio ad agosto 2013) il 40,5% dell’energia elettrica italiana. Scendiamo al 35,7% solo se aggiungiamo quella importata dall’estero ma consumata in Italia. “La crescita continua della produzione da fonti rinnovabili – dice Zanchini – permette oggi di poter finalmente chiudere o riconvertire le centrali elettriche più vecchie e inquinanti“. E Vado Ligure, che funziona a carbone, sarebbe una di queste.

Legambiente chiede esplicitamente una moratoria sul carbome: niente nuovi impianti, niente ampliamenti e potenziamenti di centrali già esistenti, introduzione di una carbon tax sulle fonti fossili per rendere meno economico l’inquinante carbone.

Le bollette aumenteranno, senza carbone? Non è mica detto: si possono tagliare, subito, oltre 5 miliardi di euro tra sussidi alle fonti fossili, oneri impropri, sconti in bolletta ai grandi consumatori di energia elettrica (i famosi energivori, che hanno tariffe agevolate). Si può anche favorire la riduzione dei consumi di energia elettrica, riqualificando il patrimonio edilizio già esistente e favorendo l’autoproduzione di energia.

Come farlo? Bastano il fotovoltaico e il solare termico sul tetto, se non fosse che gli ultimi Governi hanno fatto di tutto per penalizzarli stroncando incentivi, imponendo tasse sulle rinnovabili e minacciando di far pagare ai consumatori anche per l’energia che si producono da soli.

Peppe Croce

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