Kivalina, l’isola dell’Alaska che sta scomparendo

Trovare Kivalina su una mappa è già difficile, ma nel giro di qualche anno potrebbe diventare addirittura impossibile. Questo piccolo villaggio dell'Alaska entro il 2025 è destinato a sparire del tutto. Colpa dei cambiamenti climatici

Trovare Kivalina su una mappa è già difficile, ma nel giro di qualche anno potrebbe diventare addirittura impossibile. Questo piccolo villaggio dell’Alaska entro il 2025 è destinato a sparire del tutto. Colpa dei cambiamenti climatici.

Il piccolo centro dell’Alaska copre solo 1,9 chilometri quadrati di terreno e ospita meno di 400 abitanti, ma presto sarà disabitato, diventando uno degli esempi più evidenti dell’erosione costiera e dei danni inflitti dall’uomo all’ambiente e in ultima analisi a se stesso.

Le immagini sotto mostrano chiaramente lo stato in cui si trova Kivalina, l’isola che sorge al largo della costa nord-ovest dell’Alaska. Gli eschimesi che popolano il villaggio stanno seriamente rischiando la pelle, anche perché nessuno di loro vorrebbe lasciare la terra natia. La sussistenza dei 400 indigeni dipende esclusivamente dalla caccia e dalla pesca.

Il mare li ha sostenuti per innumerevoli generazioni, ma negli ultimi due decenni, la drammatica ritirata del ghiaccio artico li ha lasciati in balia dell’erosione costiera. Non c’è più lo strato di ghiaccio a proteggere il litorale costiero dal potere distruttivo dell’autunno dell’Alaska e dalle tempeste invernali, non si può più pescare.

Lo strato di sabbia delle coste che si affaccia sul Mare di Chukchi è ormai ridotto ad una striscia sottile. A poco è valso il tentativo dell’US Army Corps of Engineers, che nel 2008 ha costruito un muro di difesa per proteggere Kivalina. Si tratta infatti di una soluzione temporanea. Una violenta tempesta due anni fa diede già un assaggio di quello che potrebbe accadere entro il 2025. Allora, i residenti furono costretti ad un’evacuazione di emergenza.

Il leader del Consiglio locale, Colleen Swan, ha lamentato il fatto che le tribù indigene dell’Alaska stanno pagando il prezzo per un problema che non hanno creato: “Se rimarremo ancora qui tra 10 anni ci attende il diluvio e la morte, o saremo costretti ad andare da qualche altra parte. Il governo degli Stati Uniti ci ha imposto questo stile di vita occidentale, ci ha dato i suoi fardelli e ora si aspetta che noi raccogliamo tutto e ci spostiamo”.

Ma gli abitanti di Kivalina non sono gli unici a correre un rischio di questo tipo. Le temperature record hanno mostrato che la regione artica dell’Alaska si sta riscaldando due volte più velocemente rispetto al resto degli Stati Uniti. Il ritiro del ghiaccio provoca l’aumento dei livelli del mare e quello dell’erosione costiera.

A nord di Kivalina non ci sono strade, solo la vasta distesa di tundra. E sulla punta più settentrionale del territorio degli Stati Uniti si trova la città di Barrow, molto più vicina al Polo Nord che a Washington DC.

Il mare di ghiaccio ha iniziato a sciogliersi e rompersi già nel mese di marzo. Poi si è ricongelato, ma è troppo sottile e incerto. Almeno quanto le vite degli eschimesi Inuit di Kivalina.

Francesca Mancuso

Foto: Huffington Post e BBC

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