MUOS, nuova perizia: le antenne non dovevano essere autorizzate

MUOS, lo studio sulla pericolosità delle antenne americane di Niscemi, condotto dagli esperti dell'Università La Sapienza di Roma per ordine del Tar, ha concluso che non c’erano le condizioni per concedere le autorizzazioni al Muos

, lo studio sulla pericolosità delle antenne americane di Niscemi, condotto dagli esperti dell‘Università La Sapienza di Roma per ordine del Tar, ha concluso che non c’erano le condizioni per concedere le autorizzazioni al Muos.

Dopo lunghi batti e ribatti, la Regione Sicilia si era nuovamente appellata al Tar, che ha a sua volta incaricato gli esperti di effettuare una perizia volta a conoscere meglio il possibile impatto del campo elettromagnetico prodotto dalle antenne americane a Niscemi, sulle persone e sul territorio.

La relazione, firmata dall’ing. Marcello D’Amore, ha preso inoltre in esame anche i criteri presi in considerazione prima del rilacio delle autorizzazioni di avvio lavori. Cosa ha scoperto? In realtà, quelle autorizzazioni non dovevano essere concesse. Questo è quanto esposto dal documento riportato da LinkSicilia: “L’indagine di conformità con finalità di approvazione per gli effetti ambientali elettromagnetici dell’installazione del sistema Muos, descritta nel rapporto finale del NWSC (Space and Naval Warfare System Center) è priva di rigore e completezza necessari a garantire la validità dei risultati, indispensabile requisito di uno studio che riguarda un sistema complesso nel Sito di Interesse Comunitario Sughereta di Niscemi, in vicinanza del Comune di Niscemi, classificato in zona sismica ad elevata pericolosità e di tre aeroporti”.

I quesiti del Tar erano principalmente due:

1) Qual è l’effettiva consistenza e quali sono gli effetti delle emissioni elettromagnetiche generate dall’impianto MUOS e dagli impianti di radiotrasmissione già esistenti presso la stazione radio di Niscemi?

2) Tali emissioni sono conformi alla normativa nazionale e regionale in materia di tutela dalle esposizioni elettromagnetiche e di tutela ambientale delle aree SIC, nonché a quella antisismica?

Spiegando la composizione dell’impianto Muos, con le sue tre antenne paraboliche e le due elicoidal, il Tar ha evidenziato in primo luogo che il campo elettromagnetico irradiato dalle antenne può produrre “effetti biologici sulle persone esposte, interferenze elettromagnetiche in apparecchiature elettroniche, effetti sulla biocenosi e sulla fauna del SIC Sughereta di Niscemi e interferenze elettromagnetiche in strutture aeroportuali e in aeromobili.”

Senza contare il rischio sismico, di cui Niscemi non è affatto esente. L’area infatti è considerata ad elevata pericolosità. “Nell’analisi del rischio EM si deve rilevare che in base alla classificazione sismica dei comuni della regione siciliana regolamentata dal “Decreto Presidenza Regione Siciliana del 15/01/2004, il comune di Niscemi è classificato in zona 2 – Elevata pericolosità“.

Occorrono altre prove? Siamo davvero certi che il MUOS di Niscemi sia davvero più sicuro di un microonde come affermato dagli esperti a stelle e strisce?

Francesca Mancuso

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