I ghiacci polari si studiano a Milano, nel ‘caveau’ EuroCOLD

Per studiare i ghiacci polari non occorre andare in Antartide. Da ora sarà possibile farlo anche nei laboratori dell'Università Milano Bicocca, dove è stato presentato EuroCOLD (European Cold Laboratory Facilities), uno dei pià grandi laboratori ad atmosfera controllata. EuroCOLD può raggiungere temperature fino a -50C°

Per studiare i ghiacci polari non occorre andare in Antartide. Da ora sarà possibile farlo anche nei laboratori dell’Università Milano Bicocca, dove è stato presentato EuroCOLD (European Cold Laboratory Facilities), uno dei pià grandi laboratori ad atmosfera controllata. EuroCOLD può raggiungere temperature fino a -50C°.

Così facendo, sarà possibile effettuare degli esperimenti, manipolare e conservare campioni che hanno bisogno di particolari condizioni ambientali. Nato all’interno del progetto EPICA (European project for ice coring in Antarctica), l’EuroCOLD ha una superficie di 600 mq e ha tre tipologie di laboratori interconnessi tra di loro. Il laboratorio, realizzato dall’Università di Milano-Bicocca e dal Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio e di Scienze della Terra, è coordinato da Valter Maggi.

Gli ambienti freddi, oltre 50 mq a temperatura di -50°C e circa 30 mq a temperatura di -30°C, permettono di effettuare esperimenti e di provare strumentazioni, anche di grandi dimensioni.

La camera pulita a -25 è un ambiente ad atmosfera controllata con al massimo 1000 particelle per piede cubo di aria, con dimensione maggiore di 0,5 micrometri. Questa cella pulita permette il trattamento di campioni di varia natura non tossici in condizioni di pulizia e di temperatura controllata. Vi è poi la camera fredda a -50°C che presenta un collegamento attraverso un sistema di porte interbloccate.

A cosa serve avere camere interconnesse? La loro presenza permette di trasferire materiali e strumenti da una camera all’altra senza che essi possano deteriorarsi. Inoltre è possibile posizionare le strumentazioni di controllo all’esterno per ridurre al minimo la permanenza del personale tecnico all’interno delle camere fredde.

L’EuroCOLD comprende anche una camera fredda/magazzino a -30°C dedicata allo stoccaggio provvisorio di strumenti e campioni, che all’occorrenza potrebbe essere adibita a laboratorio per esperimenti. Nelle camere fredde si trovano oltre 3.000 metri lineari di carote di ghiaccio, sotto forma di cilindri dal diametro di circa 8-10 centimetri e lunghi 3 metri.

Numerosi sono i progetti con cui EuroCOLD sta collaborando. Tra essi TALDICE (Talos Dome Ice Core Project), finanziato da 5 nazioni Europee (Italia, Francia, Germania, Svizzera, Gran Bretagna), per il quale prepara, gestisce e misura i campioni relativi algli studi sulle polveri fini che hanno raggiunto l’Antartide negli ultimi 250.000 anni.

Francesca Mancuso

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