Andrea Orlando al Ministero dell’Ambiente

Spezzino, classe '69. Andrea Orlando da ieri è il nuovo Ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare. Scongiurato dunque il rischio che il Ministero dell'Ambiente potesse scomparire, accorpato a quello dello Sviluppo Economico o delle Infrastrutture


Spezzino, classe ’69. Andrea Orlando da ieri è il nuovo Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare. Scongiurato dunque il rischio che il Ministero dell’Ambiente potesse scomparire, accorpato a quello dello Sviluppo Economico o delle Infrastrutture.

Dal 2008 portavoce nazionale del Partito Democratico e onorevole alla Camera dei deputati dove è membro della Commissione bilancio della Camera e componente della Commissione parlamentare Antimafia, il nuovo Ministro dell’Ambiente ha fatto sentire la sua voce a favore degli alluvionati della Liguria e della Lunigiana.

Orlando infatti più volte ha sollecitato il Governo ad intervenire per assicurare agli enti locali le risorse necessarie a finanziare gli interventi per la messa in sicurezza del territorio, e soprattutto dell’area della Liguria flagellata dall’ultimo alluvione.

Ma chi è veramente Orlando? La sua attività politica comincia a soli 20 anni, quando nel 1989 diventa segretario provinciale della FGCI e l’anno successivo viene eletto nel consiglio comunale della Spezia con il PCI. In seguito allo scioglimento del Partito Comunista Italiano, verrà rieletto con il PDS,di cui diviene capogruppo nel consiglio comunale della sua città nel 1993. È assessore alle attività produttive prima e alla pianificazione territoriale poi fino al 2002.

Nel gennaio 2011 Bersani lo nomina commissario del PD di Napoli e alle elezioni politiche del 2013 è candidato alla Camera dei Deputati come capolista della lista PD nella circoscrizione Liguria. Orlando fa parte anche della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali.

La sua attenzione al fenomeno delle alluvioni potrebbe dunque essere di buon auspicio nella lotta al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico, così come la sua presenza all’interno della suddetta commissione parlamentare potrebbe essere altrettanto utile nel combattere le ecomafie.

andrea orlando ministro ansa

Qualche dubbio rimane però, sul nuovo Ministro dell’ambiente. Orlando infatti è a favore della Tav, come è emerso durante la querelle tra Vendola e Renzi alle primarie del PD. Allora, Orlando aveva parlato della Torino-Lione come di una infrastruttura fondamentale: “Abbiamo registrato la scambio di attenzioni tra Vendola e Renzi finalizzato alla messa in discussione di una infrastruttura fondamentale come la Tav. Il popolo del centrosinistra tirato in ballo deve battersi per la modernizzazione del Paese e per la realizzazione di una rete di trasporti sostenibile a livello europeo, che progressivamente sostituisca la rotaia alla gomma”, aveva detto. Non occorre aggiungere altro per chiarire la sua posizione sull’annosa vicenda TAV.

Ieri il passaggio di consegne tra il neoministro Andrea Orlando e l’uscente Clini. “Abbiamo fatto il punto sulle tante questioni che approfondirò nei prossimi giorniha detto Orlando.

Questo Governo ha di fronte grandi sfide sociali, economiche e ambientali. Siamo pronti a confrontarci con i nuovi ministri per cercare di imprimere quel cambiamento che serve all’Italia e che passa inevitabilmente per una nuova attenzione ai temi della qualità ambientale, per la lotta all’illegalità ambientale e all’ecomafia, per la spinta alla Green economy e nel contrasto dei cambiamenti climatici” ha detto Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente. “Da Andrea Orlando all’Ambiente – continua – ci aspettiamo che porti avanti concretamente il sostegno alla Green economy, la lotta al dissesto idrogeologico, la riqualificazione energetica delle città e, data la sua esperienza nella commissione antimafia, l’inserimento dei reati ambientali nel codice penale”.

Una gatta da pelare, per il nuovo Ministro, sarà quella del ponte sullo stretto visto che se sarà di diverso avviso dovrà battersi col nuovo Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, come ha sottolineato Il Fatto Quotidiano, secondo cui Lupi è sempre stato a favore “di ogni iniziativa che abbia un significativo contenuto di cemento. Il Tav prima di tutto, ma anche il ponte sullo Stretto di Messina, il Mose di Venezia, strade e autostrade e via elencando”. Ancora una volta la TAV, i cui oppositori sarebbero secondo il nuovo Ministro Lupi “un’Italia del no che non si rassegna e continua a lavorare contro il bene del Paese”. Un braccio di ferro con Andrea Orlando che ha già pronte sulla scrivania le delibere della commissione Via, per chiudere definitivamente il capitolo Ponte.

A tal proposito immancabile il commento del presidente dei Circoli per l’Ambiente Fimiani, che ha detto: “Possiamo gioire a fronte della lista dei Ministri: in particolare ad Orlando, De Girolamo, Bray, Lupi e Lorenzin, che occuperanno i Ministeri di nostro più diretto interesse, va il nostro grande in bocca al lupo. Non può sfuggire poi che le nomine di Lupi alle Infrastrutture e di Orlando all’Ambiente aprono le porte ad un ‘Sì’ definitivo all’Alta Velocità ed alle Grandi Infrastrutture: noi, che alla Camera abbiamo presentato un anno fa i ‘Comitati Sì Tav’, abbiamo sempre sottolineato l’importanza delle stesse, affermando in ogni occasione che sono volano e simbolo del rilancio del Paese”. Preoccupante.

Oltre al già citato Lupi alle infrastrutture, Nunzia Di Girolamo sarà il nuovo Ministro delle Politiche Agricole del Governo Letta. “Io vengo da una terra contadina in assoluto. La mia famiglia è una famiglia che ha origini contadine e ne vado fieraha detto lo scorso febbraio il neoministro dell’Agricoltura. Cecile Kyenge Kashetu sarà invece il nuovo Ministro per la cooperazione internazionale e integrazione.

Francesca Mancuso

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