Xylella: i volontari del Salento contro le eradicazioni degli ulivi

Gli ulivi del Salento sono in pericolo a causa del “batterio killer” Xylella o per le eradicazioni che rischiano di fare scomparire un patrimonio secolare? I volontari e i cittadini salentini si uniscono per contrastare i piani di emergenza incentrati sull’abbattimento degli ulivi del Salento.

Gli ulivi del Salento sono in pericolo a causa del “batterio killer” Xylella o per le eradicazioni che rischiano di fare scomparire un patrimonio secolare? I volontari e i cittadini salentini si uniscono per contrastare i piani di emergenza incentrati sull’abbattimento degli ulivi del Salento.

I piani di eradicazione parlano dell’eliminazione di oltre 10 mila ulivi. Non si tratta di eliminare soltanto le piante malate, ma anche le piante sane presenti nelle vicinanze che secondo le indicazioni europee potrebbero essere contagiate dal batterio.

Secondo molti cittadini e volontari in realtà il problema Xylella non esisterebbe. Il vero problema delle piante non sarebbe di per sé il “batterio killer” ma il fenomeno del disseccamento rapido che colpisce anche altre piante. Il disseccamento degli ulivi è legato a diversi fattori, compresi il cambiamento climatico e l’impoverimento dei suoli per via dell’impiego di pesticidi.

Gli ulivi non sono affetti da Xylella, il problema è il cosiddetto disseccamento rapido che colpisce anche altre piante. Questo avviene in tutta Europa per diversi motivi: il cambiamento climatico, i funghi tracheomicotici, l’impoverimento del suolo provocato dai pesticidi”ha dichiarato il Presidente del Centro Servizi del Volontariato del Salento.

Secondo i volontari del Salento, uniti per salvare gli ulivi, la Xylella esiste da circa 130 anni e si è arrivati alla conclusione che non si può debellare. I volontari ricordano inoltre che una ricerca dell’Università della California ha dimostrato che la Xylella non provoca il disseccamento degli alberi perché l’ulivo ha una capacità straordinaria di difendersi dai batteri.

Bisogna dunque distruggere un patrimonio secolare per difendere gli ulivi dal disseccamento? La soluzione è la cura, non l’abbattimento. Gli olivicoltori salentini negli scorsi giorni hanno già spiegato di aver salvato gli ulivi trattandoli con la poltiglia bordolese, un rimedio conosciuto da decenni in agricoltura che in Salento ha dimostrato di avere successo. Le piante trattate in questo modo si sono salvate, mentre gli ulivi non trattati sarebbero morti.

Nel frattempo l’Unione Europea ha deciso di stanziare un fondo da destinare agli agricoltori danneggiati dalla Xylella fastidiosa (o dalle eradicazioni degli ulivi?). Si parla anche di effetti non catastrofici causati dalle eradicazioni e di un’azione mirata alla tutela del patrimonio agricolo e dell’ambiente.

Peccato che le eradicazioni potrebbero toccare fino a 30 mila ulivi e altre piante, anche non colpite dalla Xylella o dal disseccamento, con la giustificazione del timore che piante sane possano essere colpite dal batterio e con il pretesto di arginare il contagio. L’UE ha infatti dato il via alle eradicazioni anche delle piante sane.

Secondo le ultime notizie, le eradicazioni si faranno e non riguarderanno soltanto gli ulivi infetti. Colpiranno anche tutte le altre piante nel raggio di 100 metri nelle zone della Puglia più interessate dalla presenza della Xylella. In Salento, tra Brindisi e Taranto, verranno tagliate solo le piante malate e verranno eseguiti dei test sulle altre piante presenti in una fascia di 20 chilometri.

Ma altrove in Puglia verranno eliminate anche le piante sane, ulivi e non. Le associazioni degli agricoltori chiedono che vengano eseguiti dei test sulle piante prima di deciderne l’abbattimento. Come andrà a finire? Chi salverà il Salento e i suoi ulivi?

Marta Albè

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