Ulivi secolari del Salento minacciati dal fotovoltaico illegale e dal batterio killer

Gli ulivi del Salento sono ancora in pericolo. A minacciarli ecco il batterio killer Xylella fastidiosa e il fotovoltaico. Per fare posto ai parchi fotovoltaici, negli ultimi anni nel territorio di Brindisi sono stati estirpati oltre 6000 ulivi, mentre in tutto il Salento sono iniziate le operazioni di taglio dei rami degli ulivi infetti.

Gli ulivi del Salento sono ancora in pericolo. A minacciarli ecco il batterio killer Xylella fastidiosa (o gli interventi per debellarlo?) e il fotovoltaico. Per fare posto ai parchi fotovoltaici, negli ultimi anni nel territorio di Brindisi sono stati estirpati oltre 6000 ulivi, mentre in tutto il Salento sono iniziate le operazioni di taglio dei rami degli ulivi infetti.

Non c’è davvero pace per gli ulivi del Salento e ci chiediamo come mai si arrivi ad abbattere alberi secolari per fare spazio al fotovoltaico, una tecnologia che dovrebbe essere incentrata sulla sostenibilità ma che in questo caso distrugge purtroppo elementi importanti dell’ambiente naturale, a partire dagli alberi.

Nel Salento, così come in tutta Italia, c’è spazio sufficiente per sfruttare le possibilità offerte dal fotovoltaico e le energie pulite. Ogni casa, edificio, ufficio e capannone industriale ha un tetto su cui installare pannelli fotovoltaici per ricavare facilmente energia pulita dal sole senza intaccare il patrimonio naturale italiano.

In particolare, tra Brindisi e Cellino San Marco, tra il 2010 e il 2011 sono stati realizzati parchi fotovoltaici dopo aver eliminato gli ulivi a seguito di una semplice richiesta di Dichiarazione inizio lavori.

A quegli ulivi ormai abbiamo detto addio ma, se può essere una consolazione, i proprietari dei terreni coinvolti sono stati multati per 400 mila euro dalla Forestale di Brindisi. Per non aver rispettato le procedure avevano infatti compiuto un illecito da sanzione amministrativa.

Per quanto riguarda il batterio killer, la vera minaccia è la Xylella fastidiosa o sono i mezzi attuati per contrastarla? La buona notizia è che a Brindisi e Taranto il personale del Corpo Forestale ha dato il via a controlli serrati sulla commercializzazione di piante che potrebbero introdurre sul territorio il parassita Xylella fastidiosa, che ha attaccato gli ulivi anche in provincia di Lecce.

Ciò che preoccupa sono gli interventi effettuati sugli ulivi considerati infetti o in pericolo per via di questo parassita. “Gli ulivi non si toccano!” – questo l’appello dei contadini salentini che da sempre lavorano e rispettano quei territori. Ci si chiede ancora se l’epidemia di Xylella fastidiosa sia una vera minaccia o una “finzione”.

“Si continua a parlare di Xylella, quale causa dei disseccamenti degli ulivi, mentre i dati della Commissione Europea”ha spiegato il dottor Altieri – “confermano che su 1757 campioni di rametti e foglie disseccate solo su 21 si è ritorvata la Xylella fastidiosa, segno che le cause dei disseccamenti sono ben altre e la presenza di Xylella è, semmai, solo una accidentale e secondaria conseguenza ubiquitaria, oltretutto non patologica”.

Dunque non è la Xylella fastidiosa a minacciare gli ulivi? Gli uliveti sarebbero in pericolo per altre cause ancora tutte da indagare. La “terapia” per salvare gli ulivi del Salento dalla Xylella fastidiosa è quindi inutile e dannosa?

Proprio oggi, giovedì 12 marzo, in un campo agricolo di Lecce avranno inizio le operazioni di taglio dei rami e di aratura dei terreni “necessari a fermare la propagazione del contagio con l’inizio stagionale della schiusa delle uova dell’insetto sputacchina, vettore del batterio”come riporta l’Ansa.

Ci chiediamo ancora se la Xylella fastidiosa sia la vera causa del disseccamento degli ulivi salentini, così come avevamo fatto qualche mese fa: gli ulivi del Salento sono davvero in pericolo per colpa di un batterio? O si tratta di un mero pretesto per accedere ai fondi europei proclamando la calamità naturale?

Marta Albè

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