OGM: il Regno Unito a favore della liberalizzazione?

Ogm. Il Regno Unito chiederà all’Europa di semplificare le procedure necessarie a permettere la coltivazione di OGM. Il segretario all’Ambiente britannico Owen Paterson, la prossima settimana, presenterà alla Commissione Europea una richiesta per diminuire le autorizzazioni necessarie alla coltivazione di OGM per il consumo umano.

Il Regno Unito chiederà all’Europa di semplificare le procedure necessarie a permettere la coltivazione di OGM. Il Segretario all’Ambiente britannico Owen Paterson, la prossima settimana, presenterà alla Commissione Europea una richiesta per ridurre le autorizzazioni necessarie alla coltivazione di OGM per il consumo umano.

In Gran Bretagna sembra predominare una corrente di pensiero tesa a difendere la sicurezza degli OGM, almeno tra i membri del Governo e tra gli agricoltori. A differenza di quanto avviene in Italia ed in molti Paesi d’Europa, dove gli OGM proseguono ad essere osteggiati, – tanto da aver costretto Monsanto a rinunciare a fare lobby per l’approvazione di nuove autorizzazioni da parte della Commissione Europea – in Gran Bretagna la maggioranza degli agricoltori si sarebbe espressa a favore degli OGM.

Oltremanica il 61% degli agricoltori si è infatti dichiarato aperto alla possibilità di sfruttare coltivazioni geneticamente modificate, che potrebbero, a loro parere, risollevare il settore agricolo dalla crisi, dovuta alle sfavorevoli condizioni climatiche dell’ultimo anno, che si prevede possano compromettere le rese dei raccolti, secondo quanto riportato da The Independent.

I ministri britannici temono che i benefici degli OGM possano essere ignorati a causa di una eccessiva e costosa burocrazia. La Gran Bretagna, insomma, teme di non poter essere parte del progresso scientifico in agricoltura per via della complessa legislazione europea sugli OGM. Chiederà dunque all’Europa che le maglie dei regolamenti vengano allentate, a favore di un proficuo sviluppo dell’agricoltura industriale e tecnologica.

Da fonti governative britanniche emergerebbe una vera e propria difesa degli OGM, considerati utili non soltanto per incrementare le rese dei raccolti e la produzione di cibo, ma anche per contrastare le malattie, per lo sviluppo di nuovi medicinali e per la crescita economica. In un ottica di sviluppo industriale e senza scrupoli dell’agricoltura, le ragioni britanniche appaiono perfettamente logiche.

Esse si basano in modo particolare su di una ricerca portata a termine nel 2010, secondo cui non vi sarebbero prove scientifiche che associno gli organismi geneticamente modificati con rischi per l’ambiente o la sicurezza alimentare. Le tecniche relative alla manipolazione genetica sono però in continuo sviluppo e, secondo gli oppositori, sarebbe troppo presto per garantire la completa sicurezza degli OGM.

Le preoccupazioni riguardano soprattutto la contaminazione da parte degli OGM delle coltivazioni biologiche e convenzionali, come già avviene negli Stati Uniti, e la comparsa di nuove malattie delle piante, accompagnate dalla presenza di insetti e di erbacce sempre più resistenti ai pesticidi e agli erbicidi, in un vero e proprio circolo vizioso che non può che favorire le multinazionali produttrici sia delle sementi OGM che dei pesticidi. Nonostante la posizione del Governo britannico sia favorevole agli OGM, differente è l’opinione dei cittadini. Il più recente sondaggio in proposito, mostra infatti che solo il 21% della popolazione supporta gli OGM, mentre il 35% si oppone al loro impiego.

Marta Albè

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