OGM: il Maui, nelle Hawaii sta vincendo la guerra contro Monsanto

La Hawaii stanno vincendo la guerra contro Monsanto. Lo scorso 4 novembre gli elettori di Maui hanno approvato, grazie a un apposito Referendum, una misura che ha vietato la coltivazione di OGM sul proprio territorio, con particolare riferimento alla località di Maui County.

La Hawaii stanno vincendo la guerra contro Monsanto. Lo scorso 4 novembre gli elettori di Maui hanno approvato, grazie a un apposito Referendum, una misura che ha vietato la coltivazione di OGM sul proprio territorio, con particolare riferimento alla località di Maui County. Ma le multinazionali si sono subito ribellate.

Negli ultimi mesi si sarebbero susseguiti alcuni tentativi di impedire a Maui e ad altre contee di vietare gli OGM a livello locale. Ma grazie ad azioni legali favorevoli al parere dei cittadini, ora il divieto degli OGM a Maui potrà proseguire, nella speranza di una vittoria definitiva.

A Maui grazie al Referendum si è registrata una vera e propria sconfitta per Monsanto, tanto che la riforma approvata a Maui è stata definita la misura anti-OGM più forte di tutti i tempi. La moratoria ha richiesto la sospensione completa della coltivazione di OGM fino a quando studi decisivi non proveranno che gli alimenti geneticamente modificati siano davvero sicuri.

Multinazionali degli OGM come Monsanto e Dow AgroSciences utilizzano proprio questa regione delle Hawaii per sperimentare la coltivazione di nuove varietà di semi. Si spera che i trasgressori, che decidano di coltivare OGM nonostante il divieto, possano ricevere davvero una multa da 50 mila euro al giorno, come proposto a Maui.

Proprio le multinazionali biotech per anni hanno inondato le Hawaii di pesticidi, con particolare riferimento a Monsanto, Dow AgroSciences, DuPont Pioneer e Syngenta. Secondo il Sustainable Hawaiian Agriculture for the Keiki and the Aina (SHAKA) Movement, a Maui il volere dei cittadini sta avendo la meglio sullo strapotere delle multinazionali degli OGM.

Barry Kurren, giudice delle Hawaii, proprio quest’anno aveva stabilito che solo gli Stati, e non le Contee, avrebbero potuto decidere di mettere al bando gli OGM. A suo parere, le decisioni locali non avrebbero dovuto essere considerate valide. Monsanto, Dow e altre aziende che hanno richiesto il blocco della legislazione di Maui speravano proprio che il giudice ribadisse il proprio verdetto per la seconda volta.

Ma Kurren ha deciso di passare il caso al giudice Susan Oki Mollway, a causa della forte pressione dell’opinione pubblica nei propri confronti (i cittadini sapevano che in precedenza si era schierato dalla parte delle multinazionali OGM e che, probabilmente, aveva dei legami economici con esse).

Dunque avere a disposizione un nuovo giudice senza legami sospetti con le multinazionali potrebbe avere conseguenze positive importanti per la messa al bando degli OGM a Maui, che sarebbe pronta a vincere la guerra contro Monsanto e le altre multinazionali biotech coinvolte. Se la legge rimarrà identica a come è stata votata, solo il Maui County Council avrà la possibilità di revocare la messa al bando degli OGM sul territorio di Maui County.

Marta Albè

Fonte foto: westhawaiitoday.com

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