Lo studio sui drammatici effetti del glifosato sullo sviluppo delle api mellifere

L'esposizione delle larve delle api determina uno sviluppo più lento e una crescita inferiore degli insetti, rendendo gli impollinatori più vulnerabili

I pesticidi sono gli acerrimi nemici delle api e degli insetti impollinatori, ma quali sono esattamente gli effetti dell’espozione del glifosato, uno degli erbicidi più utilizzati, su di loro? 

Le api mellifere sono i principali impollinatori di molte coltivazioni, dove sono costrette a subire l’attacco di numerosi prodotti chimici utilizzati in agricoltura.

Le api si trovano ad esempio a dover fare i conti con il glifosato, l’erbicida più utilizzato al mondo. Dopo essersi nutrite del nettare dei fiori, le api portano il glifosato all’interno dell’alveare e, quando nascono le larve queste si nutrono di miele contaminato con l’erbicida.

In letteratura non sono molti gli studi che hanno affrontato l’impatto dei fitosanitari sulle larve delle api mellifere così alcuni agronomi hanno cercato di colmare questo vuoto, analizzando l’effetto del glifosato sullo sviluppo delle larve di questo insetto impollinatore.

I ricercatori hanno allevato le api in laboratorio, somministrando agli insetti cibo contenete tracce di glifosato, come avverrebbe in natura. Dopodiché hanno osservato lo sviluppo delle larve, scoprendo un rallentamento del 40% nella crescita dei nuovi nati e un peso inferiore del 30% negli esemplari adulti esposti a glifosato.

Fino a poco tempo fa si riteneva che il glifosato avesse effetti solo sulle piante, mentre oggi questi risultati mostrano che, sebbene le dosi utilizzate di glifosato non fossero letali, l’esposizione all’erbicida ha un impatto negativo per la sopravvivenza delle api a lungo termine.

Crescendo più lentamente, infatti, alcune api potrebbero non raggiungere lo stato adulto, o raggiungerlo con un peso eccessivamente basso. Ciò implica riserve minori e un sistema immunitario impoverito, che riducono le probabilità di sopravvivenza per l’alveare in condizioni di scarsità di risorse.

Lo studio ha anche mostrato che le api risentono maggiormente dell’impatto negativo del glifosato se si verificano eventi stressanti prima dell’esposizione all’erbicida, dunque in natura le api mellifere potrebbero subire conseguenze peggiori, perché la situazione che si trovano a dover affrontare in un ambiente naturale è molto più complessa rispetto a quella di un laboratorio.

Ad esempio, a causa dello sviluppo delle coltivazioni, i fitosanitari utilizzati sono sempre di più e le api sono esposte a numerose sostanze chimiche oltre al glifosato. Questo determina una fonte di stress per gli insetti impollinatori, cui si aggiunge la diminuzione di fiori provocata dall’uso di erbicidi.

Inoltre, le api esposte al glifosato faticano a percepire la dolcezza del nettare e a comprendere la relazione tra il profumo di un fiore e la ricompensa, rendendo ancora più difficoltosa la ricerca di cibo, peggiorando gli effetti del glifosato, e determinando le api ancora più vulnerabili.

Tutto ciò è molto grave poiché senza il prezioso aiuto degli insetti impollinatori potremmo, tra le altre cose, veder diminuire in modo drammatico i raccolti, con conseguenze importanti per tutta la popolazione.

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Tatiana Maselli

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