A Capannori si torna a coltivare la canapa per rilanciare il territorio, l’agricoltura e l’occupazione

Tornare a coltivare la canapa per rilanciare il territorio e un'agricoltura più sostenibile. E' questa la nuova iniziativa del comune di Capannori, uno dei più virtuosi d'Italia che continua a stupire con il suo impegno per l'ambiente cominciato con l'adesione alla Campagna Zero Rifiuti.

Tornare a coltivare la canapa per rilanciare il territorio e un’agricoltura più sostenibile. È questa la nuova iniziativa del comune di Capannori, uno dei più virtuosi d’Italia che continua a stupire con il suo impegno per l’ambiente cominciato con l’adesione alla Campagna Zero Rifiuti.

La canapa è una pianta dai mille utilizzi, versatile e che non necessita di pesticidi per la sua coltivazione. L’Italia lo sa bene, visto che era tra i primi produttori al mondo. E soprattutto in Romagna, ma anche nella provincia di Lucca la pianta era molto diffusa fino agli anni ’60 quando la produzione fu abbandonata in fretta a causa della crisi che colpì il settore dopo le modifiche nel 1975 alla normativa nazionale che inasprirono il divieto della coltivazione della canapa e misero in atto severe leggi per la canapa tessile.

Oltre che come fibra per l’abbigliamento, la canapa può, di fatto, sostituire la plastica ed essere impiegata nell’edilizia sostenibile per realizzare pareti interne o esterne non portanti, pannelli isolanti termici e anche mattoni.

canapa-bioedilizia

La sua coltivazione presenta un alto indice di sostenibilità in quanto, rispetto alle colture tradizionali, non ha bisogno di grandi quantitativi di acqua nei mesi estivi, né di pesticidi. Inoltre la canapa porta benefici quando viene utilizzata come coltura rotativa per reintegrare il terreno di sostanze preziose.

Oltre che a creare occupazione. Da qui la decisione del Comune di Capannori, sulla scia di un progetto finanziato anche dalla Regione portatato avanti da un’azienda toscana, la Canapalithos – Gruppo Fibranova che ha ottenuto il brevetto per ottenere questi manufatti dalla canapa, di rilanciarne la coltivazione sul territorio attraverso una serie di fasi.

Il primo appuntamento del percorso sarà il seminario “La canapa: prospettive per un’agricoltura che guarda alla sostenibilità e alle tradizioni del territorio“, organizzato in collaborazione con le sezioni lucchesi della Coldiretti e della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), che si svolgerà venerdì 21 dicembre alle ore 17.30 nella sala consiliare in piazza Aldo Moro a Capannori.

Per uscire dalla crisi servono anche soluzioni innovative – affermano l’assessore all’ambiente, Alessio Ciacci, e alle attività produttive, Maurizio Vellutini -. L’amministrazione comunale, da sempre attenta alle buone pratiche e a promuovere lo sviluppo con un occhio di riguardo alla salvaguardia del territorio e delle sue tradizioni, punta adesso a rilanciare la produzione di canapa a Capannori per creare una filiera agricola sostenibile e virtuosa che unisca aspetti altamente ecologici a quelli di un’ampia duttilità di impieghi. È per questo che ci auguriamo che imprenditori e agricoltori locali, ma anche cittadini, partecipino attivamente a questo seminario, che vuole essere il punto iniziale di un percorso per il quale vogliamo confrontarci – e informare – la comunità“.

“Ci sono quindi tutti i presupposti affinché questo vegetale possa tornare nei campi di Capannori, contribuendo a rilanciare il settore agricolo, che sta attraversando un particolare momento di crisi, unendosi ai tanti progetti portati avanti dall’amministrazione Del Ghingaro per ridurre le emissioni nocive nell’aria e migliorare la qualità di vita dei cittadini”.

È questa l’Italia che ci piace non è vero?

Simona Falasca

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