In Brasile muoiono circa 500 bambini l’anno a causa del glifosato impiegato nella coltivazione della soia OGM: lo studio shock

Secondo uno studio ci sarebbe il glifosato impiegato nelle coltivazioni di soia OGM dietro la morte di 503 bambini l'anno in Brasile

Secondo uno studio ci sarebbe il glifosato impiegato nelle coltivazioni di soia OGM dietro la morte di 503 bambini l’anno in Brasile

C’è il glifosato, largamente impiegato nelle coltivazioni di soia OGM in Brasile, dietro la morte di 503 bambini all’anno. Tutti decessi che si sarebbero potuti evitare. A confermare il dato shock è un recente studio condotto da ricercatori delle Università di Princeton, FGV (Fundação Getulio Vargas) e dall’Insper (Insper Learning Institution). Il glifosato è, infatti, il pesticida più utilizzato in Brasile e rappresenta il 62% del totale degli erbicidi impiegati nel Paese. Dal 2000 al 2010 la vendita di questa pericolosa sostanza è triplicata a 128mila tonnellate e il trend è proseguito anche nel decennio successivo, e nel 2019 sono state vendute addirittura 217mila tonnellate.

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I danni irreversibili provocati dall’impiego del glifosato

Impiegato per la produzione di soia transgenica, l’erbicida ha contribuito a far diventare il Brasile il maggiore produttore di grano al mondo, superando perfino gli Stati Uniti. Secondo quanto riportato nella nuova indagine, la diffusione del glifosato nelle colture di soia ha provocato un incremento del 5% del tasso della mortalità infantile nelle aree meridionali e centro-occidentali del Paese, dove arriva l’acqua contaminata dal glifosato.

C’è grande preoccupazione per gli effetti degli erbicidi sulle popolazioni che non sono direttamente coinvolte nell’agricoltura, che non sono direttamente esposte ai pesticidi” – evidenziano gli esperti che hanno condotto lo studio – Sebbene queste sostanze siano presenti nell’organismo di oltre il 50% della popolazione occidentale, non sappiamo se siano dannose o meno. Il nostro articolo è uno dei primi studi che confermano in modo credibile che questo dovrebbe effettivamente essere considerato un problema, in quanto dimostra che la contaminazione avviene attraverso corsi d’acqua in territori lontani dalle aree di utilizzo

Per portare avanti lo studio, i ricercatori si sono focalizzati sulle nascite avvenute tra il 2004 e il 2010, periodo in cui si è verificato un boom delle vendite e dell’uso di glifosato per la produzione di soia transgenica in Brasile. Hanno preso, quindi, in considerazione alcuni dei comuni “a valle” rispetto alle aree di utilizzo intensivo dell’erbicida.

“Quello che abbiamo dimostrato è che c’è un peggioramento delle condizioni di salute alla nascita in questi comuni a valle rispetto a dove è aumentata la produzione di soia” spiega il professore all’Insper Rodrigo Soares.

E tra le conseguenze più gravi legate all’uso del glifosato riscontrate sui neonati rientrano: una maggiore probabilità di nascere sottopeso, aumento di parti prematuri e incremento della mortalità infantile.

“Abbiamo anche prodotto una serie di altre analisi empiriche per dimostrare che queste conseguenze erano effettivamente associata all’acqua contaminata dal glifosato usato per produrre soia” sottolineano gli esperti.

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L’abuso del glifosato in Brasile

Il glifosato, l’erbicida più usato al mondo, è stato inventato e commercializzato a partire dal 1974 dalla multinazionale Monsanto, dal 2018 acquistata dal gruppo tedesco Bayer. E in Brasile, come in altri Paesi, viene largamene impiegato per produrre la soia geneticamente modificata, che riesce a resistere a questa potente sostanza. L’uso della soia transgenica si è diffusa rapidamente in Brasile a partire dal 2004, finendo per rappresentare il 93% della superficie coltivata a cereali già intorno al 2010. E, parallelamente all’aumento della produzione di soia, è cresciuto anche l’utilizzo del glifosato, che sta avvelenando l’ambiente e la salute delle persone.

Nell’Unione Europea, a differenza del Brasile, la registrazione dei pesticidi ha sempre un tempo determinato. Qui, quando viene registrato un pesticida, questa registrazione è eterna, finché non viene messa in discussione”, spiega Alan Tygel, ricercatore presso l’Università Federale di Rio de Janeiro.

Nei Paesi dell’Ue, infatti, l’uso del glifosato sarà vietato a partire dal 15 dicembre del 2022, ma nel frattempo siamo costretti a fare i conti con le spaventose conseguenze provocate dall’impiego di questa pericolosa sostanza…

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Fonte: Insper/BBC Brasil

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