Il comune “esilia” le capre selvatiche dall’isola di Palmaria

Google tempo fa le aveva assunte come tagliaerbe ecologiche. Oggi invece il Comune di Portovenere le ha "licenziate" da Palmaria perché considerate un disagio per la popolazione e un danno per l'habitat naturale.

Le capre selvatiche che popolano la piccola isola ligure verranno così acchiappate, raggruppate in un recinto e portate a terra per essere consegnate alle aziende agricole che ne faranno richiesta.

Questo a seguito delle tante lamentele da parte degli abitanti che si vedevano distruggere continuamente dalle caprette coltivazioni e muretti a secco. Così il Comune non ha avuto scelta e ha deciso di liberare l’isola – che rientra nei Siti di Interesse Comunitario tutelati dall’Unione Euopea – dalla presenza dei ruminanti quadrupedi che, tra l’altro, si riproducevano in maniera spropositata e risultavno in continuo aumento, come dimostrato anche dal Parco e dalla Sezione Faunistica della Polizia Provinciale.

Il progetto di “deportazione” delle caprette selvatiche, approvato dal Comune è stato finanziato dalla Regione Liguria attraverso la Rete Natura 2000. Una volta liberata l’isola dalle capre e ripristinato l’equilibrio naturale, sarà possibile istituire un percorso botanico che avrà il compito di illustrare ai turisti le ricchezze e le specificità dell’isola, nell’ambito di un progetto che, a detta del Comune, “tiene ben saldo il principio della salvaguardia e del rispetto della natura”.

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