OGM: uno studio francese ne dimostra la tossicita’

Mais, ogm. Uno studio francese di prossima pubblicazione è pronto a riaprire la discussione sulla tossicità delle colture Ogm, con particolare riferimento al mais transgenico ed all’utilizzo del pesticida Roundup, già precedentemente posto sotto accusa in relazione a mutazioni genetiche rilevate nei girini esposti ad esso. Le nuove ricerche proverebbero la tossicità degli Ogm sui topi e indurrebbero a prendere in considerazione i possibili rischi per l’uomo eventualmente legati ad essi.

Uno studio francese di prossima pubblicazione è pronto a riaprire la discussione sulla tossicità delle colture Ogm, con particolare riferimento al mais transgenico ed all’utilizzo del pesticida Roundup, già precedentemente posto sotto accusa in relazione a mutazioni genetiche rilevate nei girini esposti ad esso. Le nuove ricerche proverebbero la tossicità degli Ogm sui topi e indurrebbero a prendere in considerazione i possibili rischi per l’uomo legati ad essi.

Lo studio in questione è stato condotto da parte del ricercatore di biologia fondamentale e applicata dell’Università di Caen (Francia) Gilles-Eric Seralini, e verrà pubblicato mercoledì prossimo all’interno del libro “Tous cobayes” (“Tutte cavie”), ponendo al proprio centro la questione della tossicità del mais transgenico e del pesticida Roundup sulle cavie da laboratorio e la sua possibile tossicità per l’uomo.

In un’intervista rilasciata dall’autore dello studio al settimanale francese Le Nouvel Observateur egli ha dichiarato come in proposito non siano stati effettuati unicamente studi su cavie da laboratorio, ma anche su cellule umane, che andrebbero nella stessa direzione degli esperimenti condotti sugli animali.

Dagli esperimenti condotti su 200 topi nel corso di due anni è emerso come sia il mais Ogm che il pesticida Roundup agiscano su si essi come potenti veleni, spesso mortali, che colpiscono reni, ghiandole mammarie e fegato e che si sono rivelati in grado di provocare tumori, anche nel caso di assunzione a piccole dosi.

La pubblicazione dello studio e i risultati ottenuti dagli esperimenti di laboratorio condotti sia su cavie che su cellule umane potranno condurre alla sospensione del rilascio delle autorizzazioni per la coltivazione in Europa del mais geneticamente modificato Mon 810 (Monsanto) e della patata Amflora (Basf) e per l’importazione di mais e di soia transgenica dall’estero? È ciò che si augura l’esponente dei Verdi francesi José Bové, che avrebbe già avanzato la propria richiesta in proposito alla Commissione Europea, che ha già reso noto che prenderà in considerazione lo studio e che, dopo averlo sottoposto all’Efsa (Autorità di sicurezza alimentare nazionale ed europea), ne trarrà le proprie conclusioni in merito.

Oltre a sperare in un divieto ufficiale all’introduzione di Ogm in Europa, ci auguriamo che il presente studio venga ritenuto tanto valido da non dover portare nuovamente i ricercatori a condurre esperimenti sugli animali al fine di verificare la tossicità e la nocività degli Ogm. Nel presente caso gli esperimenti sulle cavie da laboratorio, che hanno dovuto pagare le conseguenze del desiderio umano di modificare geneticamente ciò che la natura ci offre spontaneamente, al fine di ottenere una maggiore produttività agricola accompagnata dal relativo riscontro economico, sono stati affiancati da test eseguiti sulle cellule umane, che speriamo possano sostituire in toto topi ed altri animali nelle ricerche sulla nocività degli Ogm. Speriamo inoltre che il nuovo studio serva a smentire ciò che Monsanto ha finora sostenuto, cioè che nessun esperimento sia mai riuscito a provare la reale pericolosità degli Ogm e dell’erbicida Roundup, con particolare riferimento all’uomo.

Marta Albè

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