Campo OGM in Friuli, arriva finalmente la condanna del GIP

Sono venticinquemila euro di multa, il sequestro e la distruzione dei prodotti del campo. È questa la sanzione che Piera Binotto, Gip del Tribunale di Pordenone, ha stabilito per le coltivazioni di Fanna, il comune dove qualche mese fa sono state trovate piante di mais OGM, - e sulla quale era in corso la battaglia della Task Force per ripristinare la legalità.

Sono venticinquemila euro di multa, il sequestro e la distruzione dei prodotti del campo. È questa la sanzione che Piera Binotto, Gip del Tribunale di Pordenone, ha stabilito per le coltivazioni di Fanna, il comune dove qualche mese fa sono state trovate piante di mais OGM, – e sulla quale era in corso la battaglia della Task Force per ripristinare la legalità.

Greenpeace, ricorderete, si era anche spinta oltre con un blitz per tagliare e isolare le piante transgeniche onde non rischiare la contaminazione con le altre coltivazioni.
La condanna del GIP è per Giorgio Fidenato, presidente dell’Associazione ‘”Agricoltori Federati”’, che ha usato i semi transgenici incriminati.

Dopo mesi di attesa e polemiche, trionfa la legalità e Greenpeace esulta. “Finalmente si riporta la legalità in Friuli – ha detto Federica Ferrario, responsabile campagna OGM di Greenpeace – e si pone fine a questa incomprensibile dilazione dei tempi, che durava ormai da mesi“.

Oltre ad esprimere grande soddisfazione per quanto deciso dal GIP, Greenpeace ha chiesto anche che venga effettuata una stima precisa dei danni legati a questa azione sconsiderata; vanno quindi controllate le contaminazioni delle coltivazioni di quest’anno, ma è anche necessario valutare l’ipotesi di un programma di controllo delle coltivazioni per la prossima stagione di semina.

Sulla stessa scia anche la reazione di Coldiretti: “Abbiamo chiesto ai nostri avvocati di costituirci parte civile nel processo per chiedere il rimborso degli eventuali danni procurati al patrimonio agricolo ed ambientale e fare in modo che reati come questo non si verifichino più”. Ha invece affermato il presidente Sergio Marini che promette: “La vicenda non finisce qui e siamo determinati a seguire con attenzione gli sviluppi processuali. Occorre ricordare che dai risultati delle analisi rese note dal Ministero delle politiche Agricole emerge la presenza nei terreni confinanti di 15 campioni contaminati da Ogm su 30. Una enormità considerando che – ha sostenuto Marini – la contaminazione è avvenuta da un solo campo ed in solo anno. Punire i colpevoli e sanare al più presto le illegalità deve essere – ha concluso Marini – un obiettivo condiviso da quanti hanno a cuore il rispetto delle regole

Anche a livello europeo, i problemi non mancano e i passi da fare per prevenire la coltivazione di piante transgeniche sono ancora tanti: è infatti fondamentale potenziare la procedura per la valutazione sulla sicurezza degli OGM.

Il fatto accaduto in Friuli ha fatto prendere atto del clima di insicurezza e dei pericoli che attualmente corrono le nostre coltivazioni, se questa situazione non verrà risolta – secondo quanto chiede Greenpeace – Il ministro Galan e i suoi colleghi dell’Ue dovrebbero richiedere una moratoria sui nuovi permessi. Il campo OGM in provincia di Pordenone ha infatti violato il Decreto Legislativo 24 aprile 2001, n. 212, che prevede il rilascio di una specifica autorizzazione per la loro semina, senza la quale è previsto l’arresto da sei mesi a tre anni o una multa fino a 51.700 euro.

Verdiana Amorosi

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