Allevamenti intensivi? Sì grazie: l’Europa ha votato e non taglierà i finanziamenti pubblici

A nulla sono servite le proteste contro i finanziamenti agli allevamenti intensivi. Oggi la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha votato a favore di una riforma, quella della Politica Agricola Comune (PAC), che per ambientalisti e animalisti continua a sostenere un sistema inquinante, dannoso e per nulla etico.

A nulla sono servite le proteste contro i finanziamenti agli allevamenti intensivi. Oggi la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha votato a favore di una riforma, quella della Politica Agricola Comune (PAC), che per ambientalisti e animalisti continua a sostenere un sistema inquinante, dannoso e per nulla etico.

La Commissione ha respinto, infatti, alcune delle proposte avanzate dalla Commissione Ambiente che avrebbero consentito di tagliare i finanziamenti pubblici agli allevamenti intensivi. Non verrà neanche limitata la densità e il numero di animali ammassati nelle aziende che ricevono sussidi europei.

Così, i liquami di queste mega fabbriche di carne e prodotti lattiero – caseari continueranno a spargere i loro liquami e il loro inquinamento, esattamente come hanno fatto fino a oggi.

Cosa prevedono le proposte approvate?

Limitazione dei pagamenti diretti a 100.000 euro, per una distribuzione più equa e maggiore sostegno alle piccole fattorie, ai giovani agricoltori e alle donne. Il secondo voto sulla riforma della PAC si è incentrato sulle nuove norme dell’UE per i pagamenti diretti e lo sviluppo rurale dopo il 2020. Gli emendamenti del Comitato per l’agricoltura al cosiddetto regolamento sui piani strategici sono stati approvati martedì con 27 voti favorevoli a 17 contrari, con un’astensione.

Gli Stati membri ora dovrebbero limitare i pagamenti diretti annuali agli agricoltori al livello di € 100.000, ma potrebbero consentire agli agricoltori di detrarre il 50% degli stipendi legati all’agricoltura dall’importo totale prima della riduzione, dicono i deputati. I deputati chiedono inoltre agli Stati membri di utilizzare il denaro dello sviluppo rurale per azioni specifiche volte a promuovere una maggiore inclusione delle donne nelle economie rurali.

Ma le associazioni denunciano: i membri della Commissione hanno votato contro la proposta di subordinare i pagamenti della PAC al rispetto di standard basilari in materia di benessere animale, tra cui l’obbligo di prevedere per gli animali allevati uno spazio minimo sufficiente per potersi muovere, girare e sdraiare.

Respinta anche la proposta di aumentare la quota di fondi pubblici destinati a sostenere modelli di agricoltura ecologici e rispettosi del clima.

“È vergognoso che la Commissione Agricoltura scelga di sostenere gli allevamenti intensivi, che danneggiano ambiente e clima, maltrattano gli animali e spingono fuori dal mercato i piccoli produttori”, dichiara Federica Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura di Greenpeace Italia.

 

Le raccomandazioni votate oggi dalla Commissione Agricoltura e quelle votate a febbraio dalla Commissione Ambiente, saranno valutate dal prossimo Parlamento europeo che uscirà dalle elezioni europee di fine maggio. Gli eurodeputati neo-eletti dovranno scegliere se votare in plenaria, sulla base delle raccomandazioni di entrambe le Commissioni, o ripartire da zero.

Staremo a vedere.

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