Il terreno curativo dei Druidi uccide i superbatteri resistenti agli antibiotici

Il terreno irlandese contiene ceppi batterici efficaci contro quelli resistenti agli antibiotici. Un team di scienziati ha scoperto che il suolo produce dei rimedi naturali che possono uccidere quattro dei superbatteri più letali al mondo.

Il terreno irlandese contiene ceppi batterici efficaci contro quelli resistenti agli antibiotici. Un team di scienziati ha scoperto che il suolo produce dei rimedi naturali che possono uccidere quattro dei superbatteri più letali al mondo.

E’ già stato ribattezzato come un terreno curativo, si trova negli altopiani di Boho, a Fermanagh, nell’Irlanda del Nord e gode di un’ottima fama. Già dai tempi dei Druidi o forse dal Neolitico, il suolo ha capacità di curare una serie di disturbi. La nuova scoperta è stata pubblicata su Phys.org.

“Questo nuovo ceppo di batteri è efficace contro 4 dei 6 principali patogeni resistenti agli antibiotici, incluso l’MRSA. La nostra scoperta è un importante passo avanti nella lotta contro la resistenza agli antibiotici”, ha detto Paul Dyson della Swansea University Medical School, uno dei ricercatori dello studio.

Secondo gli scienziati, i batteri resistenti potranno uccidere anche 1,3 milioni di persone in Europa da qui al 2050, ne parliamo spesso e l’Organizzazione mondiale della Sanità descrive il problema come “una di più grandi minacce contro la salute e lo sviluppo globale”.

La ricerca è stata condotta dall’università di Swansea e da ricercatori di Galles, Brasile, Iraq e Irlanda del Nord che hanno analizzato l’area del pascolo alcalino che si dice sia miracoloso per disturbi che vanno dal mal di denti alle infezioni della gola.

In pratica una piccola quantità di terreno è stata avvolta in panno di cotone ed è stata usata per guarire molti disturbi. Il suolo è riuscito a inibire la crescita di quattro dei sei agenti patogeni multi-resistenti principali identificati, ovvero Faecium resistente dell’enterococco delle vancomicine (VRE), polmonite meticillina-resistente di staphylococcus aureus (MRSA), klebsiella e baumanii Carbenepenem-resistente dell’acinetobatterio.

E’ riuscito a inibire sia i batteri gram-positivi che gram-negativi, che differiscono nella struttura della loro parete cellulare, i batteri solitamente gram-negativi sono più resistenti agli antibiotici. Non è ancora chiaro in che modo tutto ciò possa accadere, il team è già a lavoro per scoprirlo.

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Dominella Trunfio

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