I pesticidi neonicotinoidi sono pericolosi per le api, la conferma dell’EFSA ?

Pesticidi neonicotinoidi nemici giurati delle api. Arriva l'ennesima conferma. Questa volta a dirlo è l'Autorità europea per la sicurezza alimentare con un nuovo rapporto

Pesticidi neonicotinoidi nemici giurati delle api. Arriva l’ennesima conferma. Questa volta a dirlo è l’Autorità europea per la sicurezza alimentare con un nuovo rapporto.

Secondo l’Efsa, la maggior parte dei pesticidi neonicotinoidi sono pericolosi sia per le api selvatiche che per quelle mellifere. In particolare, l’Autorità ha aggiornato le sue valutazioni del rischio di tre neonicotinoidi, clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam, attualmente soggetti a restrizioni nell’UE proprio perché ritenuti una minaccia per le api.

Le nuove conclusioni aggiornano quelle pubblicate nel 2013, dopo le quali la Commissione europea aveva introdotto dei controlli sull’uso di queste sostanze.

Per lo studio, l’Unità per i pesticidi dell’EFSA ha raccolto una serie di dati, effettuando una revisione di oltre 700 studi, raccogliendo tutte le prove scientifiche pubblicate dopo le precedenti valutazioni.

L’esposizione delle api alle sostanze è stata valutata esaminando i residui nel polline d’api e nettare, la deriva della polvere durante la semina, l’applicazione dei semi trattati e il consumo di acqua.

api neonicotinoidi dipendenza

Jose Tarazona, a capo dell’unità Pesticidi dell’EFSA, ha spiegato: “La disponibilità di una quantità così notevole di dati e la guida ci hanno permesso di ottenere conclusioni molto dettagliate. C’è una variabilità nelle conclusioni, dovuta a fattori come le specie di api, l’uso previsto del pesticida e la via di esposizione. Sono stati identificati alcuni rischi bassi, ma nel complesso è confermato il rischio per i tre tipi di api che abbiamo valutato“.

Le prove sono schiaccianti. I neonicotinoidi mettono gravemente a rischio le api, le coltivazioni e le piante che da esse vengono impollinate. L’Italia e gli altri Paesi europei devono smetterla di tergiversare e sostenere pienamente il bando permanente dei neonicotinoidi proposto dall’Ue. Sarebbe un primo passo concreto per prevenire il catastrofico collasso delle popolazioni di api” è stato il commento di Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace.

A marzo del 2017, la Commissione europea aveva proposto di mettere al bando in modo permanente i tre neonicotinoidi, con l’eccezione dell’utilizzo nelle serre. I Paesi membri voteranno questa misura il prossimo 22 marzo, dopo il rinvio del voto avvenuto lo scorso dicembre per aspettare la pubblicazione del rapporto dell’EFSA.

Oltre a imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam, Greenpeace chiede anche di vietare altri quattro neonicotinoidi, il cui uso è attualmente permesso nei paesi dell’Unione: acetamiprid , thiacloprid, s ulfoxaflor e flupyradifurone. L’utilizzo di questi quattro pesticidi è in continua crescita in sostituzione dei tre neonicotinoidi oggetto di restrizione temporanea.

Sul sito Salviamoleapi.org è possibile firmare la petizione per chiedere sia il bando dei pesticidi dannosi per api e altri impollinatori che l’estensione del divieto europeo ai neonicotinoidi e di investimenti in pratiche agricole sostenibili.

Il rapporto adesso c’è e parla chiaro. Dal canto suo, come precisa, l’associazione, l’Italia si è già espressa negativamente al bando temporaneo votato nel 2013. Adesso l’ultima parola spetta all’Europa tra qualche settimana.

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D’altro canto, sappiamo bene che un’agricoltura sostenibile sia davvero efficace, senza bisogno di usare i pesticidi. Un nuovo studio conferma che fiori come il fiordaliso o il coriandolo, ma anche l’aneto o il papavero, possono servire ad attrarre insetti che attaccano a loro volta gli afidi e i parassiti. La Natura ha già tutte le soluzioni.

Francesca Mancuso

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