Il biologico sarà tracciabile: dal 1° marzo attiva la piattaforma OIP

I prodotti biologici potranno essere tracciati, dalla terra alla tavola. O almeno lo faranno quelli prodotti dalle imprese che entreranno a far parte della rete OIP (Organic Integrity Platform). Come funziona?

I prodotti biologici potranno essere tracciati, dalla terra alla tavola. O almeno lo faranno quelli prodotti dalle imprese che entreranno a far parte della rete OIP (Organic Integrity Platform). Come funziona?

Si tratta di un sistema di rintracciabilità informatica pensato per prodotti biologici: cereali e granaglie, riso, pomodoro da industria e olio extra vergine d’oliva potranno così essere seguiti, conoscendo ogni loro passo.

Una volta entrato a regine, OIP permetterà quindi di seguire i prodotti biologici dal campo coltivato fino al primo trasformatore. Ciò non solo fornirà una maggiore conoscenza e trasparenza sulla storia dei prodotti, ma darà anche una maggiore assicurazione contro eventuali intrusioni e illeciti in un mercato regolamentato come quello bio.

Di fatto, OIP fornità al vero biologico una soluzione all’avanguardia, un sistema complesso di rintracciabilità ancora raro nel comparto agroalimentare.

“L’esigenza del sistema di rintracciabilità risponde a quanto richiesto da Accredia, l’ente di “accreditamento italiano, e dal Ministero delle Politiche agricole (MiPAAF)” spiega CCPB, organismo di certificazione e controllo dei prodotti agroalimentari bio.

Quali prodotti sarà possibile tracciare? I primi saranno cereali e granaglie e successivamente si passerà anche a pomodori e olive in funzione dell’inizio delle rispettive campagne agrarie.

La piattaforma sarà attiva dal 1° marzo.

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Un’ulteriore garanzia di sicurezza, a conferma del fatto che il vero biologico è trasparente.

Francesca Mancuso

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