Terre incolte: nuove opportunità per i giovani agricoltori del Sud Italia

I giovani del Sud Italia che vogliono lanciarsi in una nuova avventura in campo agricolo hanno ora nuove opportunità grazie a due iniziative di sostegno all’imprenditoria giovanile varate con il decreto legge del Mezzogiorno.

I giovani del Sud Italia che vogliono lanciarsi in una nuova avventura in campo agricolo hanno ora nuove opportunità grazie a due iniziative di sostegno all’imprenditoria giovanile varate con il decreto legge del Mezzogiorno.

Di cosa si tratta concretamente? Della possibilità di iniziare a fare in impresa nelle regioni meridionali anche se non si hanno mezzi a disposizione grazie all’aiuto di alcuni fondi o alla concessione di alcuni terreni. La prima misura è “Resto al Sud” per la quale il governo ha stanziato 1,250 miliardi di euro e delegato la gestione a Invitalia.

Resto al Sud

Il provvedimento, varato con decreto legge n.91 del 20 giugno 2017, si rivolge ai giovani aspiranti agricoltori residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Possono presentare richiesta di finanziamento ditte individuali, società, cooperative e persone fisiche che intendono costituire una società dopo l’esito positivo della domanda.

I giovani potranno richiedere un prestito a tasso zero a patto di non aver compiuto 36 anni al 30 giugno (data in cui il piano è diventato operativo). I soldi che si potranno ottenere saranno 40mila euro per ciascun imprenditore e si potranno riunire insieme più giovani (per ogni progetto il tetto massimo finanziabile è di 200mila euro).

Il sostegno può arrivare a coprire l’intero costo per avviare l’impresa (escluse spese di progettazione e consulenza) e una parte (il 35%) è un contributo a fondo perduto. Il restante 65% andrà invece restituito in 8 anni tramite finanziamento bancario che si inizierà a pagare a partire dal terzo anno di attività. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi di cui si occupa Invitalia.

Per presentare le domande sarà attiva una piattaforma online sul sito di Invitalia. Si potrà iniziare a inviare le richieste a partire dal 15 gennaio 2018 e queste saranno valutate in ordine cronologico in base all’arrivo. Trascorsi 60 giorni dalla ricezione si potrà sapere se il finanziamento è stato approvato o meno.

Per tutta la durata del finanziamento gli imprenditori non potranno contemporaneamente avere un contratto a tempo indeterminato presso altri datori di lavoro.

La banca delle terre incolte

La seconda possibilità offerta ai giovani imprenditori del Mezzogiorno punta a valorizzare i terreni non utilizzati da almeno 10 anni presenti nel Sud Italia. Il decreto 20/06/2017 n. 91 dedicato alle misure urgenti per il Mezzogiorno ha pensato di dare nuova vita ai molti terreni abbandonati o incolti e ad altri beni immobili in disuso presenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

La misura stabilisce che i giovani interessati (tra i 18 e i 40 anni al momento della domanda) possono fare domanda per avviare in questi luoghi delle imprese agricole o progetti volti alla valorizzazione del bene in questione. La concessione sarà data per un periodo non superiore ai nove anni e sarà rinnovabile una sola volta.

Nel caso le terre fossero di proprietà pubblica queste saranno affidate direttamente ai giovani che dovranno pagare un canone d’uso indicizzato determinato sulla base della perizia tecnica di stima del bene, se private è previsto il pagamento di una quota di affitto sempre determinata dopo perizia e concordata con il proprietario.

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Entro i sei mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto saranno i comuni ad individuare i beni rimasti in disuso per lunghi anni pubblicandone poi un elenco (da aggiornare annualmente) sul proprio sito internet. A quel punto ci sarà un tempo per presentare le domande di 120 giorni dal momento della pubblicazione del bando. Occorreranno poi altri 60 giorni per l’approvazione delle domande.

Fate riferimento al vostro comune per sapere se ci sono terre o beni immobili da prendere in concessione. E buona fortuna!

Francesca Biagioli

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