Api, la moria è anche colpa dei pesticidi neonicotinoidi. Anche l’Epa lo ammette

I pesticidi neonicotinoidi, utilizzati in agricoltura, potrebbero gravemente danneggiare le api. La nuova conferma arriva da un'indagine condotta dall'Epa. Dopo 20 anni, anche l'US Environmental Protection Agency ha ammesso che animali impollinatori come le api sono a rischio a causa del neonicotinoide midacloprid, una vera e propria minaccia

I pesticidi neonicotinoidi, utilizzati in agricoltura, potrebbero gravemente danneggiare le api. La nuova conferma arriva da un’indagine condotta dall’Epa. Dopo 20 anni, anche l’US Environmental Protection Agency ha ammesso che animali impollinatori come le api sono a rischio a causa del neonicotinoide midacloprid, una vera e propria minaccia.

La valutazione dell’EPA, preparata in collaborazione con il Department of Pesticide Regulation della California, indica che l’imidacloprid mette a rischio gli alveari quando il pesticida viene a contatto con determinate colture che attirano le api.

L’omidacloprid oggi è ampiamente utilizzato per uccidere i parassiti delle colture, ma può anche lasciare dei residui tossici sulle piante impollinate dalle api. L’EPA ha calcolato che la nuova soglia di quel residuo è di 25 parti per miliardo (ppb), oltre la quale gli effetti sono chiaramente visibili nelle api. Queste ultime stanno morendo in massa sia nel Nord America che in Europa.

Gli scienziati hanno trovato diverse possibili cause, tra cui acari della varroa ma anche la perdita del loro habitat naturale. Ma non solo le uniche. Neonicotinoidi e altri pesticidi ne sono sicuramente responsabili.

La valutazione preliminare ha identificato dei residui di imidacloprid al di sopra della soglia di sicurezza. Essi provocano non solo una riduzione della produzione di miele ma anche la morte delle api.

Ad esempio, i dati mostrano che gli agrumi e il cotone possono avere residui di pesticida nel polline e al di sopra della soglia limite. Altre colture come mais e verdure a foglia presentano una forte riduzione della produzione di nettare.

“L’EPA si impegna non solo a proteggere le api e a contrastarne la perdita ma per la prima volta valuta la salute delle colonie a confronto con i pesticidi neonicotinoidi”, ha detto Jim Jones dell’ufficio di sicurezza chimica e della prevenzione dell’inquinamento.

Nel 2015, l’EPA aveva proposto di vietare l’uso di pesticidi tossici per le api, tra cui i neonicotinoidi, quando i raccolti sono in fiore e le api sono impegnate nell’impollinazione. L’Agenzia ha temporaneamente bloccato l’approvazione del pesticida imidacloprid all’aperto fino a quando le ricerche in corso non saranno complete.

Peccato però che tali sostanze siano in uso da oltre due decenni.

Francesca Mancuso

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