Roundup: la sentenza dell’Epa sul glifosato è stata influenzata dalla Monsanto?

La sentenza dell’Epa sul glifosato è stata influenzata dalla Monsanto? Lo scorso giugno negli Stati Uniti l’Environmental Protection Agency ha dichiarato che il glifosato, sostanza presente nell’erbicida Roundup di Monsanto, non è un interferente endocrino.

La sentenza dell’Epa sul glifosato è stata influenzata dalla Monsanto? Lo scorso giugno negli Stati Uniti l’Environmental Protection Agency ha dichiarato che il glifosato, sostanza presente nell’erbicida Roundup di Monsanto, non è un interferente endocrino.

Pare però che la sentenza dell’Epa non sia del tutto indipendente. Infatti The Intercept ha voluto approfondire la questione, sulla base del Freedom of Information Act, e ha così scoperto che la maggior parte degli studi presi in considerazione dall’Epa è stata finanziata dalla multinazionale produttrice dell’erbicida Roundup.

Su 32 studi presi in considerazione dall’Environmental Protection Agency, soltanto 5 erano effettivamente finanziati in modo indipendente, mentre gli altri 27 sono stati condotti con il supporto economico della multinazionale.

Ovviamente tutti e 27 gli studi finanziati dalla Monsanto sostengono che il glifosato non provoca alterazioni del sistema endocrino. Invece, tre degli studi indipendenti esaminati dall’Epa sottolineavano che anche minime esposizioni a questa sostanza possono causare danni al sistema endocrino.

The Intercept ha evidenziato il forte conflitto di interessi presente in questa vicenda e si chiede come sia possibile che un’agenzia governativa possa fare affidamento quasi esclusivamente sugli studi finanziati da una multinazionale per prendere una decisione che può influire fortemente sulla salute dei cittadini e sulla protezione dell’ambiente.

Eppure l’impiego del glifosato è già una forte fonte di preoccupazione per la salute, ancor di più da quando, pochi mesi fa, l’OMS lo ha classificato tra le sostanze potenzialmente cancerogene per l’uomo. Nei prossimi mesi l’Epa dovrà affrontare nuove questioni sulla sicurezza del glifosato. Ma se gli studi presi in considerazione saranno di nuovo finanziati da Monsanto, il timore è che ben poco cambierà rispetto alla situazione attuale.

Marta Albè

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