Ogm in Friuli: perché i campi di mais transgenico non sono stati ancora distrutti?

Rischio contaminazione Ogm in Friuli. I campi di mais transgenico di Fidenato & Co. sono stati distrutti solo in parte. Lo stesso Fidenato avrebbe opposto resistenza all’azione delle autorità. La Procura della Repubblica di Udine non ha sequestrato i campi di mais Ogm sui quali il Corpo Forestale dello Stato non è potuto intervenire. La Task Force No Ogm lancia l’allarme del rischio di contaminazioni, legato all’imminente fioritura del mais.

Rischio contaminazione Ogm in Friuli. I campi di mais transgenico di Fidenato & Co. sono stati distrutti solo in parte. Lo stesso Fidenato avrebbe opposto resistenza passiva all’azione delle autorità. La Procura della Repubblica di Udine non ha sequestrato i campi di mais Ogm sui quali il Corpo Forestale dello Stato non è potuto intervenire. La Task Force per un’Italia libera da Ogm lancia l’allarme del rischio di contaminazioni, legato all’imminente fioritura del mais.

Che cosa è successo? Poche settimane fa il Tribunale Regionale del Friuli Venezia Giulia ha respinto la richiesta di Giorgio Fidenato di fermare le ordinanze che richiedono la rimozione delle coltivazioni di mais Monsanto Mon810 ancora presenti sui suoi appezzamenti. L’ordinanza di distruzione delle coltivazioni di mais Ogm di Fidenato è giunta lo scorso 27 giugno al Corpo Forestale Regionale del Friuli.

Nello stesso tempo, a fine giugno il Governo italiano ha introdotto ufficialmente il reato di coltivazione di Ogm sul territorio nazionale, con sanzioni economiche e carcere per i trasgressori, mentre un decreto interministeriale entrato in vigore a luglio 2013 e valido fino alla fine del 2014 vieta la coltivazione di Ogm in Italia.

Ci si attendeva dunque una distruzione rapida e immediata dei campi Ogm di Fidenato. Ma ciò è avvenuto solo in parte. Al momento sarebbe stato distrutto soltanto un campo di circa 1000 metri quadri nel territorio di Mereto di Torba, per intervento del Corpo Forestale Regionale. Il provvedimento di distruzione riguarda anche altri due campi a Colloredo di Monte Albano, ma non è stato eseguito poiché Fidenato ha opposto resistenza passiva impedendo l’accesso alle guardie forestali.

Ci troviamo in una fase di stallo. La situazione ora torna nelle mani della Procura della Regione Friuli. Ecco il cavillo: in attesa della conclusione dell’iter legislativo intrapreso per escludere le coltivazioni di mais Ogm sul territorio del Friuli, la legge prevede una moratoria di un anno. E la preoccupazione per il rischio contaminazioni sale.

La Task Force per un’Italia libera da Ogm ha dunque inviato una lettera al ministro della Giustizia Andrea Orlando per chiedere il massimo impegno affinché il rispetto delle leggi vigenti sia garantito e per salvaguardare il territorio dalla grave situazione che si è venuta a creare in Friuli a causa della mancata adozione da parte della Procura della Repubblica del Tribunale di Udine, dei provvedimenti necessari a dare seguito alle attività di sequestro conservativo del materiale transgenico coltivato nei campi degli agricoltori pro-Ogm.

“Rinviare la distruzione dei campi Ogm, prossimi alla fioritura” – denuncia la coalizione – “rischia di creare un danno all’agricoltura italiana e di mettere in serio pericolo un modello di sviluppo sostenibile che garantisce la ricchezza e la bellezza delle produzioni locali. La vicenda si segnala per la sua notevole singolarità, specie in presenza di un apparato normativo arricchitosi nelle ultime settimane delle necessarie sanzioni penali, disposte con decreto legge 24 giugno 2014 n. 91 (cosiddetto Campolibero) e amministrative, previste dalla legge regionale del FVG n. 5 del 28 marzo 2014″.

La Procura e la Regione ora devono intervenire tempestivamente per far rispettare la legalità ed evitare la certa contaminazione delle coltivazioni limitrofe. La questione Ogm in Friuli arriva anche in Parlamento. Serena Pellegrino (capogruppo SEL in Commissione Ambiente) ha presentato come prima firmataria un’interrogazione al ministro della Giustizia per sollecitare chiarimenti e controlli su quanto “non avvenuto” in Friuli, con riferimento proprio al mancato sequestro da parte della Procura della Repubblica di Udine dei campi di mais Ogm su cui il Corpo Forestale non è potuto intervenire per via dell’opposizione di Fidenato. La Pellegrino ha dichiarato quanto segue:

“Ho preso l’impegno di rappresentare immediatamente, al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, quanto emerso oggi a Roma durante l’incontro voluto con urgenza dai componenti della Task force No Ogm, a cui ha partecipato anche il rappresentante di Coldiretti Fvg, in seguito alla situazione a dir poco schizofrenica che sussiste e persiste nelle campagne friulane dove la provocazione di alcuni agricoltori, il temporeggiare della Procura della Repubblica di Udine e la troppo blanda resistenza di altre istituzioni sta producendo le estreme conseguenze: il mais Ogm è ormai prossimo a disperdere i pollini nell’ambiente circostante, con l’inevitabile contaminazione”.

In particolare, a suo parere, risultano inspiegabili le ragioni per cui la Procura di Udine non ha ancora provveduto al sequestro del campo di Ogm su cui la Guardia Forestale della Regione non ha potuto intervenire distruggendo le coltivazioni in atto. I cittadini devono sapere perché ci ritroviamo in questo impasse pur in presenza e continuità di reato. I rischi di contaminazione legati agli Ogm possono rappresentare un grave pericolo per l’agricoltura nazionale ed è dunque giunto il momento che il Friuli e l’Italia prendano una posizione netta per porre fine ad una situazione che sembrava ormai già risolta. Ma ormai sappiamo bene che in ambito Ogm purtroppo è sempre troppo presto per cantare vittoria.

Marta Albè

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