Futurepump: la pompa dell’acqua per irrigare con il sole

Trasformando l'acqua in vapore con il sole si attinge dai pozzi senza elettricità

Una invenzione semplice quanto utile: la pompa dell’acqua a energia solare che riesce a tirare sù fino a 10 mila litri al giorno da un pozzo profondo dieci metri. Ottima per le aree rurali non raggiunte dall’elettricità.

Quante volte abbiamo visto le immagini di sperduti villaggi di campagna in Asia o Africa, dove non arriva neanche l’elettricità e la popolazione è costretta a pompare a mano dai pozzi l’acqua per l’irrigazione o a lunghi viaggi da e per i corsi d’acqua?

Tutto questo potrebbe presto finire: Futurepump, infatti, ha messo a punto una possibile soluzione a questi problemi ideando una pompa in grado di funzionare senza energia elettrica. Ma con l’energia del sole, che viene raccolta e concentrata da una parabola a specchio.

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Il funzionamento è abbastanza semplice: i raggi del sole, concentrati dalla parabola, riscaldano l’acqua contenuta in un piccolo bollitore. L’acqua diventa vapore e, tramite un comunissimo tubo di gomma, passa al motorino a vapore posizionato nella parte inferiore dell’aggeggio.

Qui il vapore mette in funzione il motorino che, tramite un sistema di leve e ruote, spinge il pistone che tira l’acqua dal pozzo. Con questo semplice sistema, se splende il sole e si orienta bene la parabola, si riescono a far salire diecimila litri di acqua da un pozzo di dieci metri di profondità. Anche troppo rispetto alle esigenze medie di irrigazione della maggior parte dei villaggi di campagna.

Ovviamente, visto che questo sistema è destinato alla popolazione meno ricca del mondo, il costo è una variabile fondamentale. L’azienda parla di 400 dollari per comprarlo e di un paio di anni per rifarsi del costo tramite il risparmio sul carburante o sull’elettricità che servirebbe per azionare una pompa classica per l’irrigazione.

Il costo, non alto, è dovuto anche al fatto che si tratta di un apparecchio sostanzialmente fai da te: viene venduto in kit e si monda in poche ore vicino al pozzo dal quale si vuole attingere. La semplicità della progettazione, infine, lascia pensare a una lunga durata senza manutenzione.

Sarà questa la soluzione ai problemi idrici di quello che una volta si chiamava terzo mondo?

Peppe Croce

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