Expo 2015: come combattere le malattie ‘da cibo’

A commettere errori a tavola sono ancora ben 17 milioni di italiani, che mangiano troppo o troppo poco o scelgono il cibo in maniera sbagliata. Ecco i consigli degli esperti

Dovrebbe essere ormai chiaro a tutt*: un’alimentazione sana è una garanzia contro parecchie malattie. Eppure a commettere errori a tavola sono ancora ben 17 milioni di italiani, che mangiano troppo o troppo poco o scelgono il cibo in maniera sbagliata.

Tutto ciò comporta diabete, disturbi del comportamento alimentare, intossicazioni e in genere tutta una serie di malattie legate a problematiche nutrizionali che comportano a loro volta un costo sanitario non inferiore ai 30 miliardi di euro all’anno, di cui circa 2,5 miliardi sono da collegare a sovrappeso e obesità, al netto della spesa ospedaliera (e si pensi che in termini di aggravio economico a livello mondiale, la sola obesità si colloca al terzo posto dopo il fumo di sigaretta e guerre/terrorismo).

È quanto emerge dal rapporto: “Manifesto delle criticità in Nutrizione Clinica e Preventiva per il quadriennio 2015-2018“, patrocinato dal Padiglione Italia di EXPO 2015, elaborato e sottoscritto da 19 Società Scientifiche, 12 Università, 6 Fondazioni e Centri di Ricerca e 5 Associazioni di cittadini e pazienti.

Una vera e propria “maxi-alleanza multidisciplinare“, come la definisce Lucio Lucchin, Past President ADI, Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, e promotore del Manifesto, auspicando un cambiamento e un maggior investimento in prevenzione che possa ridurre le spese sanitarie.

“In Italia la prevenzione è pari a circa il 4,2% della spesa sanitaria (Agenas 2013), a fronte del 5% stabilito nel Patto della Salute 2010-2012”, sottolinea Elena Alonzo della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti).

Sovrappeso e obesità; diabete di tipo 2; malnutrizione calorico-proteica; sarcopenia (perdita di massa muscolare); disturbi della nutrizione e dell’alimentazione; nutrizione artificiale domiciliare; comportamenti nutrizionali a rischio; tossinfezioni alimentari; carenze nutrizionali; nutraceutica: sono le 10 criticità individuate nel Manifesto che vuole informare e far riflettere cittadini e opinione pubblica sulle malattie “da cibo” e scuotere così le Istituzioni sollecitandole all’azione e indicando loro la strada da percorrere.

poster consigli prevenzione cibo

“Nel Manifesto – spiega Lucchin – abbiamo fatto una miscellanea di proposte sostenibili di intervento dal punto di vista dell’informazione, della comunicazione, dell’educazione, del welfare, della cultura e dell’eco-sostenibilità”.

Così, dall’inserimento dalla nutrizione clinica nei piani formativi del medico alla definizione dei ruoli delle varie (e troppe) figure professionali, da un miglioramento dell’organizzazione strutturale pubblica all’inserimento dell’educazione alimentare nelle scuole, da un miglioramento dell’integrazione ambiente-salute alla creazione di una task force di specialisti del settore che contrasti l’emissione di messaggi scorretti e fuorvianti sui media, sono sei le priorità su cui iniziare a concentrarsi individuate dal documento.

Insomma, “nutrire l’individuo” dovrebbe essere lo scopo principale del cibo, così come più efficaci dovrebbero essere i modelli d’intervento, sia preventivo e terapeutico che di pianificazione agro-alimentare. E intanto noi nel nostro piccolo non dovremmo dimenticarci delle specifiche caratteristiche dei singoli alimenti, tutti quelli che sono la base incondizionata di una dieta sana corretta.

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