Quanto tempo passa prima che i sintomi di Omicron compaiano dopo l’esposizione al Covid?

Rispetto alle altre varianti del coronavirus, i sintomi dell'Omicron comparirebbero in tempi relativamente brevi

Rispetto alle altre varianti del coronavirus, i sintomi dell’Omicron comparirebbero in tempi relativamente brevi

La variante Omicron, l’ultima identificata finora dai ricercatori, è molto temuta poiché sembrerebbe diffondersi molto più velocemente rispetto alle precedenti e lo stesso varrebbe per i suoi sintomi.

Nonostante ogni episodio sia differente dall’altro, i medici hanno notato che la maggior parte dei pazienti affetti da questo ceppo di coronavirus presenterebbe i primi sintomi nel giro di una settimana, in alcuni casi anche nei successivi tre giorni dal contagio.

Tutto dipende, come sottolineano gli esperti, da una serie di fattori quali l’età, lo stato di salute del malato e l’iter vaccinale che hanno un peso non indifferente. I sintomi possono presentarsi generalmente nei primi 15 giorni dopo l’esposizione al Covid, così come non manifestarsi del tutto nei pazienti asintomatici.

I più comuni, come conferma un recentissimo studio pubblicato su BMJ, sono:

  • dolori muscolari
  • tosse e raffreddore
  • febbre
  • senso di affaticamento

Secondo un studio realizzato in Sudafrica i sintomi della variante Omicron sarebbero molto lievi e moderati rispetto a tutte le altre varianti. Se però l’Omicron si manifesta e contagia velocemente come anche la più aggressiva Delta, le persone colpite da questa variante guarirebbero in tempi altrettanto celeri.

“Ecco perché la diffusione sta avvenendo a un ritmo molto più veloce”, ha affermato la dott.ssa Anita Gupta, anestesista e medico di terapia intensiva presso la Johns Hopkins School of Medicine negli Stati Uniti. Ha aggiunto che è possibile che il periodo di incubazione possa essere più breve o più lungo a seconda di una serie di variabili, tra cui l’età, i problemi di salute sottostanti e lo stato di vaccinazione. “Non c’è una regola rigida qui”, ha detto.

Se si sospetta di essere entrati in contatto con un positivo, è opportuno rivolgersi telefonicamente al proprio medico invece che recarsi allo studio o in ospedale o eseguire un tampone molecolare per togliersi ogni dubbio.

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