Panettoni, quali sono i migliori? 10 marche testate dagli esperti

È tempo di panettoni. Ormai da settimane questi tipici dolci natalizi invadono gli scaffali dei supermercati. Non è difficile prepararli in casa e sarebbe sicuramente meglio farlo, tenendo conto che molti dei prodotti industriali contengono conservanti per garantirne una maggiore durata. Se proprio non si riesce ad autoprodurlo, è bene fare una scelta consapevole sapendo bene quale acquistare

È tempo di panettoni. Ormai da settimane questi tipici dolci natalizi invadono gli scaffali dei supermercati. Non è difficile prepararli in casa e sarebbe sicuramente meglio farlo, tenendo conto che molti dei prodotti industriali contengono conservanti per garantirne una maggiore durata. Ma se proprio non si riesce ad autoprodurlo, è bene fare una scelta consapevole sapendo bene quale acquistare.

A fornirci una mano d’aiuto in questo senso è una recente comparazione, effettuata dalla rivista francese Bon à savoir, che ha messo a confronto i prodotti dei principali marchi, molti dei quali venduti anche in Italia, facendo delle scoperte interessanti.

Bon à Savoir ha organizzato una degustazione con cinque esperti. Secondo il pasticciere Lucien Moutarlier, “un buon panettone deve avere una bella crosticina dorata e frutta candita di buona qualità. La mollica deve essere morbida e ariosa, risultare fresca e dolce, con un buon sapore di burro e un profumo di agrumi che deve rimanere in bocca a lungo”.

Descrizione perfetta, ma quali e quanti panettoni hanno soddisfatto davvero gli esperti?

Di certo le parole di Moutarlier fanno venire l’acquolina in bocca, ma alcuni panettoni hanno letteralmente lasciato un gusto amaro agli esperti. In tutto, essi hanno assaggiato 10 panettoni “classici” con uva passa, frutta candita e scorza di agrumi, segnalandone le caratteristiche, il sapore e la presenza di additivi alimentari utilizzati nei processi industriali. Va detto, come sappiamo, che anche se i panettoni sono un prodotto tipico del periodo natalizio, la loro data di scadenza può arrivare fino a giugno 2019.

“In confronto, un panettone artigianale può essere conservato per un massimo di due mesi”, spiega Lucien Moutarlier che consiglia ai clienti di consumarlo entro tre settimane. Con un piccolo accorgimento: attendere tra i 4 e i 5 giorni dopo la produzione per l’osmosi tra i profumi.

I panettoni assaggiati sono stati i seguenti. Li elenchiamo in base alla classifica, dal migliore al peggiore, stilata dagli esperti pasticceri francesi. A fianco anche le catene di negozi in cui sono stati acquistati:

  1. Maina, Il Gran Panettone (Migros)
  2. Monarc, Panettone al burro (Aldi)
  3. Tre Marie, Il panettone milanese (Coop)
  4. Viaggiator Goloso, Il panettone (Manor)
  5. Delicatessa, Panettone artigianale (Globus)
  6. Favorina, Panettone classico (Lidl)
  7. San Antonio, panettone (Migros)
  8. Motta, il Panettone (Coop)
  9. Brera Milano 1930, Il Panettone classico (Volg)
  10. Il Vecchio forno, Panettone classico (Denner)

La giuria ne ha prima valutato prima l‘aspetto visivo, la crosta, il colore e la consistenza della mollica. Fin lì tutto bene. Tre hanno ottenuto buoni risultati, come il Maina di Migros, vincitore del test, il Monarc di Aldi e il Tre Marie venduto da Coop. Nessuno è risultato insoddisfacente.

Le cose sono cambiate quando gli esperti hanno assaggiato i panettoni alla cieca. La degustazione sensoriale è stata eseguita secondo i criteri: “reazione in bocca”, “odore” e “gusto” che hanno rappresentato il 70% del punteggio finale, contro il 30% dell’aspetto visivo.

Qui, il San Antonio di Migros e il Brera Milano 1930 hanno ricevuto unanime voto negativo. Il Vecchio Forno, venduto da Denner, è finito all’ultima posizione e non è stato apprezzato dalla giuria per il suo gusto ritenuto “alcolico” e “falso”, la sua “pallida e irregolare mollica” e la “cattiva distribuzione dei frutti”.

In testa alla classifica troviamo invece il “Gran Panettone” di Maina acquistato da Migros, considerato soffice, arioso e con una buona distribuzione dei frutti. Un po’ meno convincente in bocca il Monarc di Aldi, finito al secondo posto.

Di seguito, la tabella che riassume i risultati del confronto, in cui vengono evidenziati i punti forti e i punti deboli di ciascun panettone, oltre al prezzo.

confronto panettoni fr spezzata

Per l’immagine ingrandita clicca qui

Se proprio non riuscite a prepararlo in casa, affidatevi ai piccoli produttori artigianali, magari proprio della vostra città, in modo da avere un panettone praticamente a km0. Ma occhio all’etichetta e alla lista degli ingredienti!

E per chi lo preferisce, ecco la nostra ricetta del panettone vegano con pasta madre.

LEGGI anche:

Francesca Mancuso

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook