Pasta: trovati ancora pesticidi e micotossine. I marchi migliori e peggiori per il Salvagente

La rivista Il Salvagente ha messo sotto la lente di ingrandimento 23 pacchi di penne per scovare pesticidi, glifosato, micotossine e proteine.

Pasta con micotossine e glifosato: le aziende hanno smesso di importare grano estero fortemente sospettato, ma da un’indagine del Salvagente emerge che è sempre bene non abbassare la guardia

Pasta contaminata da erbicidi e micotossine: per anni i consumatori hanno portato avanti una lotta per ottenere una materia prima senza glifosato e Don, la cosiddetta vomitossina, e pare che le aziende produttrici abbiano ascoltato il parere dell’opinione pubblica e si siano date una mossa. Secondo alcuni test, si userebbe ora un frumento diverso, “coltivato in aree meno umide e per questo più solarizzato”. Ma c’è davvero da fidarsi? La provenienza basta a garantire la qualità?

La rivista Il Salvagente ha messo sotto la lente di ingrandimento 23 pacchi di penne proprio per scovare pesticidi, glifosato, micotossine e proteine e capire anche quali siano le migliori alla prova cottura. L’inchiesta, dal titolo “Abbiamo cambiato la pasta”, è pubblicata nell’ultimo numero de Il Salvagente.

Se prima 1 pacco di pasta su 3 in vendita in Italia era prodotto con grano straniero ora pare ci sia stata un’inversione di tendenza. A verificarlo sono le nuove analisi del Salvagente da cui emerge che i pastai italiani non avrebbero retto alla pressione dei consumatori e avrebbero detto no all’importazione di grano duro coltivato in altri Paesi.

La materia prima, insomma, oggi sarebbe diversa da quel grano, canadese e statunitense in primis, spesso eccessivamente contaminato dal Don e con residui di glifosato elevatissimi (ricordate, per esempio, che il grano del Nord America è “essiccato” chimicamente con il noto erbicida della Monsanto).

Dati per altro confermati da quelli dell’Istat sulle importazioni cerealicole: dal 2016 ad oggi, il grano canadese è passato da oltre un miliardo di chili a 43 milioni nel primo semestre 2018. Nello stesso periodo, il grano duro statunitense è sceso di quasi il 60%, mentre il grano francese ha raddoppiato i quantitativi, passando da quinto a primo fornitore di frumento dell’Italia.

Un grosso risultato, vero, ma si trovano ahinoi ancora campioni con 4 o 5 residui di pesticidi, che pongono il rischio dell’effetto combinato, così come si riscontrano micotossine anche diverse da quelle cui il nostro organismo si era sostanzialmente abituato.

Da dove viene il grano

Dal 17 febbraio, tutte le aziende produttrici devono indicare in etichetta sia il Paese di coltivazione del grano sia il Paese di molitura (il nome del Paese in cui il grano è stato macinato). Dei 23 pacchi analizzati, il Paese di molitura è sempre l’Italia. Quanto a quello di coltivazione, solo in 7 campioni i chicchi sono cresciuti interamente nel nostro paese, mentre in altri 7 il grano italiano è miscelato ad altri provenienti dall’Europa e non solo.

In nessun caso viene indicato il Canada, anche se per ora non si può sapere se il grano canadese possa essere stato miscelato nei prodotti che indicano un generico “Paesi non Ue”.

I marchi con origine del grano in Italia sono:

  • Voiello
  • Alce Nero bio
  • Rummo bio integrale
  • Buitoni
  • Coop bio
  • Barilla bio
  • La Molisana integrale

Prevalgono, dunque, i marchi che prediligono anche l’uso di ingredienti di coltivazione biologica.

Il glifosato, altri pesticidi e le micotossine

I laboratori si sono messi alla ricerca di 500 molecole di fitofarmaci e di 19 micotossine.

Tenuto conto dei limiti di legge specifici per le diverse sostanze che sono questi:

  • Glifosato 10 mg/kg
  • Cloropirifos 0,05 mg/kg
  • Cipermetrina 2 mg/kg
  • Deltametrina 1 mg/kg
  • Pirimifos 5 mg/kg
  • Piperonil butossido non ha limite
  • Deossiniva-lenolo (Don): 200 mcg/kg nella pasta per bambini; 750 per quella per adulti
  • Aflatossina B1: 2 mcg/kg nei prodotti per adulti; 0,10 nella pasta per bambini
  • Fumonisine B1+B2: 1.000 nei prodotti per adulti, 200 nella pasta per bambini
  • Zearalenone: 20 mcg/kg nel baby food a base di mais e cereali trasformati
  • Per enniatine e altre micotossine “emergenti” non ci sono ancora limiti

È emerso che il glifosato è stato trovato nei campioni di Lidl e di Eurospin. In 11 dei 23 campioni sono stati rintracciati residui al di sotto dei limiti di legge. Con tracce di una singola sostanza ci sono Garofalo, Del Verde, Barilla integrale; con due residui ci sono Lidl, Barilla, Coop, Divella, Esselunga e Granoro.

Nella Molisana integrale si sono travate 3 molecole, mentre in quella Eurospin ben 5 residui.

Quanto alle micotossine, solo nei casi di Lidl ed Eurospin il livello di Don è superiore a 300 mcg/kg e comunque supera la soglia ammessa dei 200 mcg. Nel caso della Del Verde il “tetto” in vigore nei prodotti per bimbi è molto vicino, con 194,5 mcg/kg trovati. In tutti gli altri casi il Don è molto contenuto se non assente, mentre non sono state poi trovare tracce di aflatossine.
Diversi invece sono i casi per il fusarenone, la ht-2, lo zearalenone, che sono sì presenti in modo ricorrente ma al di sotto dei limiti previsti dalla normativa.

Le proteine

Per legge la pasta tradizionale non può avere meno del 10,50% di proteine, mentre quella integrale non può andare al di sotto dell’11,50%. Tutti i campioni analizzati dal Salvagente sono nel rispetto di queste soglie: che vanno da un minimo del 12,36% della Barilla Bio a un massimo del 16,57% della De Cecco Integrale.

Prova cottura

Gli esperti del Salvagente non si sono risparmiati nemmeno la prova cottura, fondamentale per chi vuole concedersi un piatto di pasta davvero ottimo. In prima battuta è stato misurato il tempo di cottura con quello riportato in etichetta e nella grande maggioranza dei casi i dati corrispondevano. Una volta cotte sono state poi contate le penne adese (collosità) e quelle rotte (consistenza) e valutata la resistenza al taglio. Ebbene, dai test è emerso un giudizio complessivamente positivo.

Le 5 migliori paste

Nel complesso, secondo le analisi proposte dalla rivista dei consumatori, i primi 5 posti tra le marche più buone di pasta vanno a:

  • De Cecco, tutto assente e livello micotossine ottimo
  • De Cecco integrale, tutto assente e livello micotossine ottimo
  • La Molisana a pari merito con Voiello 100% grano aureo tutto assente e livello micotossine ottimo
  • Rummo, presente Don mcg/kg 50 livello micotossine ottimo
  • Alce Nero bio Don mcg/kg 50 27.3 livello micotossine ottimo

Tutti marchi che oscillano tra i 4,34 euro al chilo di Alce Nero bio e i 2,14 euro al chilo di La Molisana.

I 3 marchi peggiori

I tre marchi peggiori risultano invece essere:

  • Eurospin
  • Lidl
  • Del Verde

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Germana Carillo

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