Pro-Plastix, la plastica ecosostenibile made in Pontedera (PI)

Da Pontedera, in Provicia di Pisa, arriva una nuova plastica, totalmente ecosostenibile, frutto degli studi dell'azienda Pon-Tech, nata nel 1996 su iniziativa di enti locali, università ed aziende del territorio, con lo scopo di promuovere l'innovazione e la ricerca tecnologica applicata, con un occhio di riguardo per l'ambiente. La nuova plastica è già usata dall'azienda Piaggio per la costruzione dei propri motoveicoli.

Da Pontedera, in Provicia di Pisa, arriva una nuova plastica, totalmente ecosostenibile, frutto degli studi dell’azienda Pon-Tech, nata nel 1996 su iniziativa di enti locali, università ed aziende del territorio, con lo scopo di promuovere l’innovazione e la ricerca tecnologica applicata, con un occhio di riguardo per l’ambiente. La nuova plastica è già usata dall’azienda Piaggio per la costruzione dei propri motoveicoli.

L’azienda Pon-Tech ha reso noti ieri a Pontedera i risultati del progetto Pro-Plastix, che saranno illustrati anche domani a Firenze durante l’edizione 2011di TerraFutura. Il progetto Pro-Plasmix è stato ideato con lo scopo di riciclare materie plastiche e di riutilizzarle nel processo di produzione industriale. Alcuni materiali contenenti materie plastiche, infatti, giacciono nelle discariche senza possibilità di riutilizzo: sono le cosiddette plastiche “povere” di cui fanno parte, ad esempio, i sacchetti della spesa, gli imballaggi dei supermercati ed alcuni flaconi di detersivo. D’ora in avanti, anche questo tipo di rifiuti sarà riciclabile, con il duplice vantaggio di ridurre i conferimenti in discarica e contibuire a ridurre i costi di prioduzione industriale.

«All’estero questi materiali sono bruciati come combustibile per il recupero energetico, mentre in Italia restano inutilizzati — ha spiegato l’ingegner Lucio Masut di Pont-Lab, laboratorio di eccellenza promosso da Pont-Tech che ha aiutato a sviluppare il progetto — Pro-Plasmix invece ha reso possibile la trasformazione di queste plastiche in manufatti industriali». Il metodo studiato consente di riciclare la plastica altrimenti inutilizzabile: «I risultati sono meno rifiuti in discarica e costi inferiori rispetto all’utilizzo del materiale vergine», ha spiegato entusiasta l’ingegner Giuseppe Pozzana, presidente di Pont-Tech.

Il progetto, avviato nel 2009, è stato realizzato con il co-finanziamento della Regione Toscana e con il contributo di Revet, azienda che gestisce la raccolta e il trattamento della plastica, ma anche tramite i rapporti con gli acquirenti. La nota azienda Piaggio, anch’essa di Pontedera, ha già deciso di investire sulla platica del futuro, usandola, ad esempio, per costruire i bauletti e le pedane per dei propri motoveicoli. Vista anche la spinta proveniente da una illustre azienda del territorio, la Regione Toscana ha deciso di sottoscrivere un protocollo di intesa per l’ulteriore prosecuzione del progetto Plastix, stanziando 87 mila euro, tanti quanti quell spesi fino ad oggi nel progetto di ricerca. Nella seconda parte del progetto saranno studaite le applicazioni anche su alre famiglie di materie plastiche.

«Siamo orgogliosi di questo risultato — ha proseguito Pozzana — anche perché è un esempio di virtuosa collaborazione tra ricerca scientifica e territorio». «Il progetto rientra nella scelta fatta dalla nostra città — ha detto il sindaco Simone Millozzi — cioè dedicarci alla raccolta differenziata, ma con un occhio di riguardo allo smaltimento e al riciclaggio intelligente dei rifiuti. Il riciclaggio dei rifiuti che non avevano un riutilizzo fa nascere una filiera industriale importante per il territorio, una sfida che, grazie anche alle scelte fatte in passato, siamo pronti a raccogliere».

Speriamo, dunque, che le ricerche proseguano a gonfie vele e che presto le applicazioni pratiche siano ancora maggiori di quelle attuali. Infatti, come ha sottolineato il coordinatore scientifico del progett Plasmix, Francesco Ciardelli, i risultati fanno ben sperare: “i risultati applicativi del progetto Pro-Plasmix sono stati ottenuti in tempi brevi in relazione agli obiettivi ambiziosi: il materiale di secondo uso ha proprietà all’ altezza del materiale vergine“.

Andrea Marchetti

 

 

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