Potato Plastic: posate e buste fatte di patate per dire addio alla plastica

Ecco la “plastica di patate”, che consiste in un materiale biodegradabile fatto solo di fecola di patate e acqua.

Fecola di patate e acqua per produrre buste e posate 100% green decomponibili in 2 mesi che si potranno persino mangiare

Sacchetti e posate di plastica addio! Uno studente di design svedese trova un modo per ridurre il consumo di plastica usando le patate. La sua soluzione al problema ai diversi milioni di tonnellate di rifiuti plastici che inquinano l’ambiente ogni anno e al materiale usa e getta si chiama “Potato Plastic”, una plastica alternativa biodegradabile e compostabile a base vegetale rivolta soprattutto all’industria dei fast food.

Lui è Pontus Törnqvist, 24 anni di Göteborg, studente di Industrial Design alla Lund University e vincitore della tappa svedese del James Dyson Award 2018. La sua “plastica di patate” consiste in un materiale biodegradabile fatto solo di fecola di patate e acqua. Il composto si riscalda fino a quando il liquido si addensa, quindi viene posto negli stampi e riscaldato fino a diventare solido.

“A seconda di quanto fluido viene versato in uno stampo, il materiale può diventare un pezzo spesso, resistente o un film sottile”, spiega Pontus.

Il materiale risultante è una sorta di termoplastica – una plastica creata dal riscaldamento che indurisce una volta raffreddata – il che significa che è modellabile in qualsiasi forma e, poiché è composto solo da sostanze presenti in natura, impiega solo due mesi per decomporsi.

Si fabbricano posate monouso in plastica capaci di resistere 450 anni, mentre il reale periodo di utilizzo è di circa 20 minuti. Poi finiscono nell’ambiente e causano danni a intere generazioni”, dice il giovane designer , la cui idea ha già attirato l’attenzione delle catene di fast food che si sono trovate a fare i conti con la recente direttiva del Parlamento europeo che ha votato il divieto totale degli oggetti in plastica monouso a partire dal 2021.

Il suo assunto è che se un’ampia percentuale di plastica che circola nel nostro ambiente proviene dai prodotti dell’industria del fast-food, si deve cogliere l’opportunità di adattare la loro qualità alla durata prevista della loro vita. Il che vuol dire che “le qualità biodegradabili della Potato Plastics consentono di utilizzare un prodotto solo una volta. Dopo di che si decompone in nutrienti del suolo. Qualcosa che viene usato solo una volta, non deve essere di qualità duratura”.

Con questo sistema i fast-food saranno in grado di utilizzare prodotti “in plastica” come posate, cannucce e contenitori per condimenti senza lasciare un grave impatto ambientale.

posate patate

Resistenti e flessibili come le classiche posate di plastica, quelle ideate dallo studente svedese hanno dalla loro che non inquinano, durano giusto il tempo in cui servono e si possono anche mangiare.

L’idea di ricavare plastica dalle patate non è certo nuova e infatti sono tanti i video che circolano in rete che invitano a provare a realizzarla con un esperimento casalingo, ma quella messa a punto da questo designer svedese può sicuramente trovare sbocchi su larga scala. Speriamo presto!

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