“Rhinocirrhosis”: il rinoceronte realizzato con 12mila tappi di sughero

Ci sono voluti ben 12.000 tappi di sughero per realizzare il grande rinoceronte di oltre 130 chili che si trova nel garage di una famiglia di Fair Oaks, in California. A dar vita alla scultura, in un'opera titanica di riciclo creativo durata ben 3 anni, sono state 2 coppie di coniugi, che l'hanno chiamata simpaticamente "Rhinocirrhosis", dal nome della malattia del fegato causata dall'eccesso di alcol.

Ci sono voluti ben 12.000 tappi di sughero per realizzare il grande rinoceronte di oltre 130 chili che si trova nel garage di una famiglia di Fair Oaks, in California. A dar vita alla scultura, in un’opera titanica di riciclo creativo durata ben 3 anni, sono state 2 coppie di coniugi, che l’hanno chiamata simpaticamente “Rhinocirrhosis”, dal nome della malattia del fegato causata dall’eccesso di alcol.

Tutto è cominciato quando Maria disse al marito Jim di trovarsi un hobby. Invece di scegliere un passatempo tipico, come lo sport o la lavorazione del legno, Jim pensò subito che avrebbe potuto costruire qualcosa con le migliaia di tappi di vino che aveva raccolto negli ultimi 20 anni. Voleva farci una giraffa di tappi di sughero, ma poi si rese conto che le giraffe sono alte 2 metri 20 metri di altezza eha rapidamente cambiato idea.

“Ho detto: Maria, dimentica la giraffa, faremo un rinoceronte‘”, spiega Lambert al Sacramento Bee. Ma la sua unica esperienza artistica era un corso d’arte frequantato al college, così ha chiesto aiuto agli amici di famiglia Bob Nelson, architetto, e sua moglie Di, che hanno messo il loro garage a disposizione come spazio di lavoro.

Utilizzando una foto trovata online di un rinoceronte come guida per le proporzioni e le dimensioni, hanno realizzato il telaio della struttura con il compensato e la schiuma di plastica, per dargli la forma appropriata. Tutto quello che rimaneva da fare era coprire l’intera scultura con i tappi da vino. La collaborazione, allora, si è estesa a ottantatre amici e familiari delle due coppie. Tutti occupati a incollare i tappi sul rinoceronte.

Il lavoro, allora, si è trasformato più in una sorta di opera cosa sociale e per un bel po’ di tempo in molti ci hanno lavorato ogni domenica pomeriggio. Dopo aver visto il capolavoro di sughero finito, alcuni amici hanno suggerito di partecipare all’ArtPrize. Lo hanno fatto e ora, se vinceranno, porteranno a casa il primo premio da 200.000 dollari. Ma Jim spera di essere almeno in grado di vendere Rhinocirrhosis e donare il ricavato ad una serie di enti di beneficenza, tra cui la International Rhino Foundation, per attirare l’attenzione sulle specie in via di estinzione.

Roberta Ragni

Photo Credit

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