Inverno vegan e cruelty-free terzo step: perché non indossare pelle?

Per un vegan o un vegetariano la scelta di non mangiare un animale è una scelta che arriva generalmente dopo la scelta di non indossarlo. Se infatti molti, all'idea di cuoio e di pelle associano l'idea di qualità e di produzione artigianale, per chi ha fatto una scelta di rispetto per gli animali, il cuoio e la pelle con cui sono fabbricate scarpe, borse, giacche, cinture e cinturini è ben chiaro che proviene da animali uccisi per la loro carne (e quindi un prodotto diretto dell'industria di macellazione) oppure dalla macellazione di mucche che non sono più in grado di produrre latte… perciò per dirsi amanti degli animali non si può certamente seguitare ad indossarli!

Per un vegan o un vegetariano la scelta di non mangiare un animale è una scelta che arriva generalmente dopo la scelta di non indossarlo. Se infatti molti, all’idea di cuoio e di pelle associano l’idea di qualità e di produzione artigianale, per chi ha fatto una scelta di rispetto per gli animali, il cuoio e la pelle con cui sono fabbricate scarpe, borse, giacche, cinture e cinturini è ben chiaro che proviene da animali uccisi per la loro carne (e quindi un prodotto diretto dell’industria di macellazione) oppure dalla macellazione di mucche che non sono più in grado di produrre latte… perciò per dirsi “amanti degli animali” non si può certamente seguitare ad indossarli!

Ma non è finita qui: esiste in commercio anche la pelle di rettile quale quella di serpente o di coccodrillo che per esser “prelevata” dal corpo dell’animale viene direttamente strappata dall’animale stesso inchiodato ad un albero per la testa, ma ancora viene commercializzata anche la pelle di canguro utilizzata per la produzione di alcune scarpe da basket.

Se la crudeltà verso questi animali non è sufficiente per rabbrividirvi, basti pensare che la conciatura comporta l’impiego di una serie di sostanze chimiche altamente tossiche ed inquinanti, come ad esempio il cromo, molto dannose sia per la salute umana che per l’ambiente in quanto fortemente inquinanti delle acque e dei terreni.

Ma quali sono allora le ALTERNATIVE possibili? oltrelaspecie.org ci elenca le più qualitative sul mercato come:

Vegetan Bucky una microfibra che assomiglia al vecchio cuoio;

Vegetan Micro un materiale in microfibra resistente sia all’usura sia all’acqua usato dalla Vegetarian Shoes e che ha prestazioni eccezionali come la pelle della miglior qualità.

Vegetan Uppers un materiale standard usato per le tomaie, va bene per essere calzato quotidianamente, inoltre è traspirante, resistente all’acqua e biodegradabile fino all’80%.

Vegetan Suede materiale molto morbido, simile alla pelle scamosciata ed in grado di rendere comodissima la scarpa. Traspirante ma non resistente all’acqua.

Suedette è un materiale leggero ma non traspirante né resistente all’acqua.

Lorica un materiale sintetico, economico e meno inquinante della pelle, ma ha le stesse caratteristiche della pelle: traspirabilità, idrorepellenza, permeabilità al vapore acqueo, resistenza alle lacerazioni, agli strappi, ai graffi, agli sfregamenti e agli agenti atmosferici. È anallergica, si smacchia facilmente, si lava in lavatrice, è ignifuga e presenta un’ottima resistenza dei colori alla luce.

Qui inoltre potrete trovare alcuni indirizzi dove acquistare oggetti di abbigliamento cruelty-free e vegan!

Ma non dimentichiamo che la chiave per fare acquisti intelligenti, responsabili, consapevoli e cruelty-free è sempre quella di NON ACQUISTARE senza aver letto le etichette apposte sul prodotto!

Le etichette dei prodotti sono basilari: la maggior parte dei prodotti cruelty-free sono reperibili ovunque e solitamente sono anche più economici di quelli realizzati con materie prime animali, inoltre un piccolo consiglio derivato dall’esperienza è di non affidarvi ciecamente al commerciante in quanto generalmente la maggioranza delle persone cerca proprio pelle e cuoio, così se chiederete ad un commerciante non propriamente trasparente, se un certo prodotto sia fatto o meno in pelle, quasi certamente la sua risposta sarà affermativa anche se nella realtà non è davvero così!

Come faccio io? Mi affido all’osservazione ed all’olfatto…oltre che alla lettura delle etichette …la pelle e il camoscio hanno sempre un odore pungente e particolare, il materiale sintetico no e ha una trama molto riconoscibile simile alla gomme o alla stoffa!

Osservare per credere!

Kia – Carmela Giambrone

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