Biowashball, palle bio?

Uno dei cult eco del momento continua ad essere la Biowashball, una sfera con all'interno ceramica naturale, che avrebbe il potere di lavare senza l'uso dei detersivi e molte altre virtù che elencheremo nell'articolo. Carichi il bucato, metti la sfera dentro il cestello, selezioni il programma e via, verso cosa?

La Biowashball, secondo il sito internet dell’azienda svizzera che lo ha brevettato e lo commercializza online, è una sfera con all’interno ceramica, la cui emissione di raggi infrarossi disgregherebbe le molecole d’idrogeno dell’acqua per aumentare il movimento molecolare. In questo modo, l’acqua avrebbe maggior capacità di penetrazione, aumentando il potere lavante. Non solo, ma la sfera in questione, come molte imitazioni, emetterebbe ioni negativi che indebolirebbero l’aderenza dello sporco ai tessuti, facilitandone la rimozione senza detersivi. Eliminerebbe inoltre, germi patogeni, batteri e cattivi odori.

Avrete notato che uso il condizionale in maniera spinta, perché ? Perché sembra tutto così strano, tutto così perfetto, il risparmio energetico ed economico (35€ a palla, 1.000€ di risparmio in 3 anni) sarebbe rilevante. Siamo sicuri che la Terra troverebbe la voce per ringraziare.

Il grande successo è soprattutto dovuto all’avallo di Beppe Grillo, che in uno dei suoi spettacoli ha osannato il prodotto, e successivamente difeso dalle critiche, non ultime quelle della trasmissione “Mi manda Raitre”. Pensavamo che la questione fosse finita lì, ma percepiamo che l’avallo del popolare comico è ancora forte e sono in molti ancora a fidarsi delle sue parole, piuttosto che dell’evidenza.
E la prima evidenza la troviamo già nella pagina Certificati del sito internet della Ekmer SA, l’azienda svizzera proprietaria del brevetto. I test, effettuati in Corea, nel 2004 e con delle washball leggermente differenti rispetto alle attuali, non sono incoraggianti. In particolare quelli sulla percentuale di detersione, fanno venire dei dubbi. Il test coreano è stato effettuato a 30°, con 3 Kg di bucato (cotone) e 60 litri d’acqua, per 1 ora:

– con 5 gr. , e sottolineo 5 gr. , di detersivo (marca non specificata)

– 2 washball, e sottolineo DUE Washball.

La detersione risulta migliore con 5 gr, di detersivo (normalmente ne mettiamo dai 60 ai 140 gr., in relazione alla quantità dello sporco e del bucato).

Ma ci sono sorti dei dubbi: che l’esame fosse datato (sebbene ancora presente sulle pagine della Emker SA), oppure che le voci online “contro” fossero di detrattori di Grillo.

Allora abbiamo chiamato un’importante azienda produttrice di lavatrici, neutrale rispetto alla questione detersivi, leader mondiale, e abbiamo parlato con un responsabile dei test di laboratorio, che ha effettuato un test con la Washball. Il test è stato fatto con 2 Kg. di cotone, 2 strisce di “sporchi normativi” (cioccolato bianco, vino, sangue, carbone e olio), per un ciclo a 40° e 3 prove:

– con 60 gr. di detergente liquido (sotto i 40° i detersivi in polvere non si sciolgono del tutto) senza perborato (agente sbiancante)

– solo con acqua

– con il Biowashball

Risultati ? La riflettanza, il dato con cui si misura l’efficacia di una lavaggio, è stato di:

– detersivo 207,81

– solo acqua 177,71

– Washball 180,19

Come potete notare, la differenza tra acqua e washball è di poco più dell’1%, uno scarto totalmente ininfluente.
E allora cosa fare? Comprarle perché non si è ancora sicuri delle evidenze o incominciare ad usare meno detersivo perché un uso minimo è comunque sufficiente ? E per chi ce l’ha già, come comportarsi? Usarle e convincersi che comunque “qualcosa fanno” o tenere le Washball per giocarci a tennis?

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