Pellicce tossiche, ritirati capotti per bambini: le marche da evitare

Abbigliamento bambini: il Ministero della Salute che dispone il ritiro dal mercato di alcuni capi con componenti in pelliccia animale risultate tossiche

Abbigliamento bambini: torna l’incubo delle pellicce tossiche. A dare l’allarme è il Ministero della Salute che dispone il ritiro dal mercato di alcuni capi con componenti in pelliccia animale risultate tossiche. 

Lo stop arriva dopo che l’Istituto Superiore di Sanità aveva valutato il rischio e dopo la denuncia della LAV, frutto dell’indagine Toxic Fur 2 effettuata dalla stessa Associazione animalista, che ha dimostrato nuovamente la presenza di sostanze chimiche pericolose nelle componenti di pelliccia animale di alcuni campioni di prodotti moda per bambini.

Così, il Ministero della Salute ha disposto il ritiro dal mercato dei seguenti baby-prodotti classificati come “prodotti pericolosi”:

– Piumino con cappuccio in pelliccia di coniglio, marca BLUMARINE BABY, per bambina, 36 mesi (codice 357PN11)

blumarine pellicce

– Coperta in pelliccia di agnello, marca Christ, per neonati (codice V10004, distributore www.bellicomeilsole.it

lammfell pellicce

I test ufficiali condotti su due campioni sequestrati dai Carabinieri del NAS, hanno rilevato livelli molto elevati di Cromo esavalente per il prodotto BLUMARINE BABY (rispettivamente 37,3 mg/kg e 27,1mg/kg, contro il livello massimo di sicurezza di 3 mg/kg previsto dal Regolamento UE 301/2014).

Il Cromo esavalente è un noto cancerogeno e può causare reazioni allergiche, come un eczema da contatto, in individui ipersensibili. In più, il capo BLUMARINE BABY presenta una elevata concentrazione di Cromo Trivalente (che si può assorbire tramite il sudore), 168mg/kg contro i 18mg/kg raccomandati dall’ISS per evitare l’insorgere di effetti sensibilizzanti della cute.

Anche per la coperta per neonati, interamente composta da pelliccia di agnello si sono registrati preoccupanti valori di Cromo trivalente, 35mg/kg.

Per gli articoli a marchio D&G e Woolrich, invece, sempre segnalati dalla LAV nell’indagine Toxic Fur 2, il Ministero non ha potuto svolgere test ufficiali per indisponibilità dei capi nei sopralluoghi svolti dal NAS.

I test di Toxic Fur 2 avevano rilevato le seguenti sostanze pericolose:

WOOLRICH (parka bimbo 24 mesi, con pelliccia di cane-procione), codice 07 8055683648348

WKCPS1746, Cromo trivalente estraibile da sudore 86 mg/kg, Formaldeide 96 mg/kg.

D&G (cappotto bimba 36 mesi, con pelliccia di coniglio), codice 31 L51C23 FU2J5 S8292 MELANGE

GREY, Cromo esavalente 3,5 mg/kg, Cromo trivalente (CR III) estraibile da sudore 219 mg/kg.

Con la prima indagine Toxic Fur del 2013, la LAV ottenne lo stop temporaneo alla vendita di altri prodotti per bambini con pelliccia animale (delle marche IL GUFO, BRUMS, MISS BLUMARINE, MINIFIX, GUCCI) che è diventato poi definitivo per alcuni di essi, di cui è stato possibile svolgere test ufficiali (Il GUFO, BRUMS, MISS BLUMARINE). 

Al di là della tossicità di questi capi di abbigliamento, per noi vale di pari passo anche la logica dell’eticità di ciò che mettiamo addosso (anche) ai nostri bimbi. Dietro questo tipo di vestiario, c’è l’orrore dell’allevamento, della cattura e dell’uccisione di animali per la produzione di pellicce.

Rinunciate, per tutta la famiglia, all’acquisto di capi con inserti di pelliccia ed evitate il più possibile i negozi che vendono articoli decorati in pelliccia. Insegnate anche ai più piccoli a dare la preferenza a prodotti cruelty free. Qui potete trovare alcuni nostri consigli su come riconoscere il pelo sintetico da quello vero.

Germana Carillo

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