Pellicce: sostanze tossiche nei capi d’abbigliamento per bambini. Tutti i prodotti ritirati

Pellicce tossiche per bambini. La Lav ha smascherato la presenza di inserti pericolosi nei capi d'abbigliamento per bambini ed ora il Ministero della Salute è intervenuto per ritirare dal mercato il 50% dei prodotti con inserti di pelliccia segnalati.

Pellicce tossiche per bambini. La Lav ha smascherato la presenza di inserti pericolosi nei capi d’abbigliamento per bambini ed ora il Ministero della Salute è intervenuto per ritirare dal mercato il 50% dei prodotti con inserti di pelliccia segnalati.

La Lav chiede nuovi accertamenti e ribadisce la necessità di vietare il commercio di pellicce per la tutela degli animali e dei consumatori. La Lega Anti Vivisezione ha rivelato la drammatica realtà delle sostanze tossiche e cancerogene presente negli inserti di pelliccia animale utilizzati come bordature dei capi d’abbigliamento per bambini, con età compresa tra i 18 mesi e i 12 anni.

Il Ministero della Salute ha svolto le relative indagini a seguito della campagna Toxic Fur, con cui la Lav lo scorso anno denunciava la presenza di sostanze tossiche cancerogene nei prodotti d’abbigliamento destinati all’infanzia. Tra le marche coinvolte troviamo alcune delle più note firme italiane del settore bambino e del lusso: Il Gufo, Miss Blumarine, Fix Design, Gucci e Brums.

Fin dalle prime valutazioni 4 articoli sui 6 segnalati – Il Gufo, Miss Blumarine, Fix Design e Brums – sono risultati potenzialmente pericolosi per via della presenza di formaldeide, nonifenolo etossilato e PCP Pentaclorofenolo. L’Istituto Superiore della Sanità ha inoltre valutato un potenziale rischio inaccettabile per i consumatori. I livelli di PCP rilevati eccedevano la soglia di rischio associata all’insorgenza di 1 caso di tumore per 1 milione di persone esposte.

Il Ministro della Salute ha bloccato le vendite dei prodotti pericolosi e ha condotto nuovi test tossicologici ufficiali, che hanno confermato la presenza di sostanze chimiche pericolose sui capi destinati alla vendita.

il Ministero della Salute ha emesso i seguenti provvedimenti per il ritiro dei prodotti pericolosi:

1) Articolo Il Gufo (Giaccone piuma, 18 mesi): per presenza di Naftalene, sostanza tossica che può causare anemia emolitica, è stato classificato come prodotto pericoloso. Obbligo di ritiro dal mercato.

il gufo giaccone piuma

2) Articolo Miss Blumarine (Berretto 5 anni), per presenza di Naftalene e Cromo III, classificato come prodotto pericoloso. Obbligo di ritiro dal mercato e informativa ai consumatori che hanno acquistato l’articolo relativamente alla possibile insorgenza di dermatite allergica.

miss blumarine

3) Articolo Brums (Caban Piuma, 7 anni), per presenza Cromo III, classificato come prodotto pericoloso. Obbligo di ritiro dal mercato e informativa ai consumatori che hanno acquistato l’articolo relativamente alla possibile insorgenza di dermatite allergica.

brums

I produttori sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di violazione del Codice del Consumo per immissione sul mercato di prodotti pericolosi. Ora la Procura disporrà ulteriori accertamenti su altri capi.

Inoltre:

1) Per il capo di marca Gucci (Cappotto 12 anni con inserto di pelliccia di volpe), a norma dell’articolo 33 del Regolamento Europeo sulle Sostanze Chimiche (REACH, Reg. CE 1907/2006), l’azienda dovrà informare tutti i propri distributori (e quindi anche i consumatori che ne facciano richiesta) della presenza nel proprio prodotto di Nonilfenolo Etossilato – sostanza che ha impatto diretto sull’ambiente, ma non sulla salute delle persone.

gucci cappotto

2) Per i due articoli Fix Design (una borsa e un cappotto con inserti di pelliccia) non è stato possibile compiere accertamenti ufficiali a causa della indisponibilità dei capi segnalati dalla Lav.

borsa cappotto fix design

“Nella lavorazione delle pellicce sono ampiamente utilizzate sostanze chimiche pericolose classificate anche come tossiche e cancerogene. Con l’indagine Toxic Fur abbiamo dimostrato che nei prodotti finiti immessi sul mercato ed indossati dai consumatori, anche bambini, è possibile trovare tracce di queste sostanze che possono anche avere effetti nocivi sulla salute” – dichiara Simone Pavesi, Responsabile LAV Campagna Pellicce – “Al fine di tutelare milioni di consumatori, salvando anche la vita di milioni di animali vittime di questa industria, è opportuno che le istituzioni provvedano celermente a vietare il commercio di pellicce.

Marta Albè

Fonte foto: lav.it

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