Il 90% degli italianifavorevole al divieto delle buste di plastica

Cosa ne pensano gli italiani degli shoppers biodegradabili? La messa al bando dei sacchetti inquinanti, avvenuta il 1° gennaio 2011, sembra essere stata gradita dagli abitanti del nostro paese che a due anni di distanza si sono espressi favorevolmente a favore delle buste ecologiche e contro i classici sacchetti di plastica

Cosa ne pensano gli italiani della legge che ha proibito le buste di plastica degli shoppers biodegradabili? La messa al bando dei sacchetti inquinanti, avvenuta il 1° gennaio 2011, sembra essere stata gradita dagli abitanti del nostro paese che, a due anni di distanza, si sono espressi favorevolmente a favore delle buste ecologiche e contro i classici sacchetti di plastica.

A rivelarlo è stato uno studio dell’ISPO Ricerche che nel mese di novembre 2012 ha realizzato per conto di Assobioplastiche un’analisi degli atteggiamenti degli italiani nei confronti della chimica verde e delle sue principali applicazioni, tra cui i bioshopper. L’indagine ha coinvolto un campione di 800 italiani, statisticamente rappresentativo della popolazione maggiorenne del nostro Paese e ha tentato di capire la posizione degli italiani verso la normativa che ha messo al bando i sacchetti in plastica tradizionale e le sanzioni previste per la sua violazione, anticipate a gennaio 2013.

Oltre il 90% degli intervistati si è detto a favore della legge che vieta le buste di plastica, considerata al pari di un doveroso passo avanti per la tutela dell’ambiente. I due terzi inoltre sono soddisfatti dell’anticipazione delle sanzioni per chi non rispetta la norma. A pensarlo è stato il 76% degli intervistati. Ma c’è chi è ancor più severo sulla questione. Il 62% infatti pensa che l’introduzione delle buste biodegradabili andava fatta anche prima e che le sanzioni dovevano entrare in vigore insieme alla messa al bando dei sacchetti, dunque fin dal 2011. Su questo tutti d’accodo.

Un po’ meno contenti su alcune delle caratteristiche dei compostabili, tra cui la resistenza che è stato uno degli aspetti più criticati in funzione del riutilizzo dei bioshopper per la spesa.

I risultati di questa indagine confermano che la coscienza ambientale degli italiani è sempre più consapevole e viva, come pure il sentimento di rispetto per la legge sui sacchetti per la spesa, ritenuta positiva dalla stragrande maggioranza dei nostri connazionali. Non solo. Gli italiani iniziano a percepire chiaramente anche le opportunità offerte dalla chimica verde come possibile motore per lo sviluppo ecosostenibile e per la crescita occupazionale”, è stato il commento di Marco Versari, Presidente di Assobioplastica.

Questi risultati, a nostro avviso, vanno letti anche al di là delle preferenze verso gli eco-shopper. Sarebbe interessante capire quanti italiani abbiano modificato le proprie abitudini portando la sporta da casa. Un comportamento incentivato, a volte, proprio dalla poca resistenza dei sacchetti compostabili. Perché se è vero che la chimica verde aiuta, rimane aperto il discorso delle risorse limitate per produrre gli shopper di mais per non considerare il concetto dell’usa e getta insito ancora in essi.

Francesca Mancuso

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