Sprechi alimentari: in Canada la più grande catena di supermercati venderà la frutta “naturalmente imperfetta”

Un passo avanti verso la rivoluzione contro gli sprechi alimentari. La più grande catena di supermercati del Canada venderà i prodotti imperfetti a prezzi bassi per evitare che diventino scarti, con grande vantaggi per i consumatori, gli agricoltori e il pianeta

Un passo avanti verso la rivoluzione contro gli sprechi alimentari. La più grande catena di supermercati del Canada venderà i prodotti imperfetti a prezzi bassi per evitare che diventino scarti, con grande vantaggi per i consumatori, gli agricoltori e il pianeta.

Si chiama Loblaw e ha appena lanciato la sua nuova linea No Name Naturally Imperfect, con prodotti brutti e imperfetti ma buoni e a prezzi inferiori del 30 per cento inferiore rispetto ai loro ‘colleghi’ più belli. Attualmente riguarda solo le patate e le mele, ma Loblaw ha in programma di espandere il programma se andrà bene.

“Ci concentriamo troppo spesso sull’aspetto dei prodotti piuttosto che sul gusto”, ha detto Ian Gordon, Vice presidente senior di Loblaw Brands. “Una volta sbucciata o tagliata una mela, non si può dire e avesse un aspetto deforme o una macchia. No Name Naturally Imperfect è un grande esempio di come Loblaw ed i suoi fornitori si siano uniti per trovare un modo innovativo per portare cibo nutriente ai consumatori ad un ottimo prezzo” .

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In effetti la novità è una buona notizia per gli acquirenti, che potranno permettersi il cibo fresco e conveniente, contribuendo a ridurre la quantità di cibo perfettamente commestibile che viene sprecato ogni anno.

L’esperimento ha già mostrato di funzionare in Francia, dove Intermarché ha registrato un aumento di clienti del 24 per cento dopo aver introdotto i suoi “Fruits et Légumes Moches”, frutta e verdura brutta.

Buone notizie anche per i contadini, costretti a usare questi prodotti solo per l’industria alimentare (in succhi di frutta, salse o minestre) o a non raccoglierli affatto a causa delle loro piccole dimensioni. Con questo programma, si assicura invece un mercato anche per frutta più piccola e deforme, assicurando che non vada sprecato.

Speriamo che la mossa di Loblaws ispirerà altri supermercati a seguirne l’esempio. Certi che i consumatori apprezzano.

Roberta Ragni

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