Quanto inquina il nostro bucato? Le MARCHE dei detersivi più dannosi per il mare

I detersivi chimici contengono tensioattivi per lo più provenienti dal petrolio, dannosi per la flora e la fauna acquatica perché aumentano la capacità di penetrazione delle sostanze chimiche all'interno degli organismi. Per questo, è fondamentale, che i microrganismi degli impianti di trattamento possano degradare completamente questi prodotti sintetici.

I detersivi chimici contengono tensioattivi per lo più provenienti dal petrolio, dannosi per la flora e la fauna acquatica perché aumentano la capacità di penetrazione delle sostanze chimiche all’interno degli organismi. Per questo, è fondamentale, che i microrganismi degli impianti di trattamento possano degradare completamente questi prodotti sintetici.

A porre l’accento sulla questione è il portale svizzero Bonasavoir. Facciamo un po’ di chiarezza spiegando innanzitutto cosa sono i tensioattivi.

I tensioattivi sono sostanze che hanno la proprietà di abbassare la tensione superficiale di un liquido, agevolando la bagnabilità delle superfici o la miscibilità tra liquidi diversi.

È per questo che sono contenuti nei detergenti chimici perché alla fine, risultano essenziali per il lavaggio.

Ma essendo dannosi per gli abitanti del mare e per evitare la loro dispersione nell’ambiente è fondamentale che i microrganismi degli impianti di trattamento possano degradare completamente questi detergenti sintetici.

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Scrive Bonasavoir:

“Per 28 giorni, gli esperti dell’Istituto tedesco Fresenius SGS di Taunusstein hanno riprodotto il processo in vigore in un impianto di trattamento delle acque reflue. Conclusione: Nove dei tredici detergenti universali testati sono considerati facilmente biodegradabili: dopo 28 giorni, oltre il 60% del detergente in questione era stato degradato”.

Ecco la tabella dei detersivi analizzati:

tabella detergenti

Il detersivo migliore

Il migliore secondo il test svizzero è risultato essere Coop’s Oecoplan Active Gel, infatti suoi agenti sintetici dopo 28 giorni sono stati eliminati al 76%. In confronto, il peggiore risulta essere l’Omo Active che si è deteriorato solo del 45% nello stesso periodo.

Il detersivo peggiore

Tra i tre detergenti con risultati insoddisfacenti ce n’è anche uno venduto in Italia, ovvero l’Ariel Actilift. I suoi agenti sintetici in 28 giorni si sono degradati solo per il 57%.

“I produttori – scrive il portale svizzero- dicono che se la biodegradabilità dei loro prodotti è importante, la loro missione principale è eliminare le macchie. Quando un detergente contiene una sostanza pericolosa per l’ambiente, i produttori devono mettere sulla confezione: “Nocivo per la vita acquatica con effetto a lungo termine”.

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Dominella Trunfio

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