Vivisezione, l’orrore dei test cosmetici sugli animali in vetrina: ragazza seviziata per dieci ore

Cosa prova un animale quando viene vivisezionato? Dolore, paura, sofferenza, umiliazione. Lo sa bene, ora, Jacqueline Traide, una performance artist inglese , che si è volontariamente sottoposta ad una lunghissima sequenza di test comunemente effettuati su animali nel campo dei prodotti cosmetici.

Cosa prova un animale quando viene vivisezionato? Dolore, paura, sofferenza, umiliazione. Lo sa bene, ora, Jacqueline Traide, una performance artist inglese , che si è volontariamente sottoposta ad una lunghissima sequenza di test comunemente effettuati su animali nel campo dei prodotti cosmetici.

La giovane ragazza, legata e immobilizzata, è stata così seviziata dal collega, Oliver Cronk, che ha assunto i panni di un tecnico di laboratorio, per dieci ore nella vetrina di un negozio londinese, davanti agli sguardi inorriditi dei passanti e con indosso solo una tuta color carne. Torturata senza anestesia, proprio come accade agli animali, in nome della “bellezza”, Jacqueline è stata costretta con la forza ad ingerire sostanze, a tenere la bocca spalancata da un divaricatore e a subire il fastidio delle sostanze irritanti iniettate negli occhi. Una dura dimostrazione, piccolissima parte di ciò che avviene agli animali nei laboratori, che è stata allestita da Lush , negozi specializzati in cosmetica non testata sugli animali lo scorso 24 aprile, in occasione della Giornata Mondiale degli animali da laboratorio.

Una dimostrazione terribile con cui la catena, nata nel 1995 in Inghilterra ha voluto mostrare cosa accade agli animali che vengono vivisezionati e sottoposti ai test cosmetici. “Spero di aver piantato il seme di una nuova consapevolezza nelle persone per iniziare davvero a pensare a ciò che comprano e a come viene prodotto“, ha detto l’artista “vivisezionata”.

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Parallelamente, a Milano, presso la bottega Lush di Milano in via Dante 15, si è svolta una performance in cui i membri dello staff hanno simulato un match di boxe fra uno scienziato ed un coniglio. I passanti sono stati invitati a manifestare il proprio supporto alla campagna scrivendo il proprio nome sulla vetrina della bottega, dove campeggia il logo della campagna, facendosi fotografare per “metterci la faccia” nella lotta contro i testi sugli animali. Lo staff, inoltre, nei giorni scorsi ha fatto alcune incursioni di strada di “guerriglia action” in vari punti delle città, facendosi fotografare con un pannello recante il logo della campagna per sensibilizzare i cittadini sul problema della ingiustificata crudeltà dei test sugli animali per i prodotti cosmetici.

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Tutte iniziative, infatti, che rientrano nell’ambito della campagna “Lotta dura ai test sugli animali” , promossa dalla catena, insieme allaHuman Society International . Si tratta della più grande campagna internazionale contro i test sugli animali per i prodotti cosmetici, con l’obiettivo di fare pressione affinché l’Europa faccia entrare in vigore entro il 2013 il divieto relativo al commercio di prodotti cosmetici testati su animali previsto dalla Cosmetics Directive.

Per firmare la petizione, è possibile andare sul sito o presso le botteghe Lush, dal 17 aprile al 1 maggio 2012.

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