Curcuma: come avere riflessi dorati e capelli più chiari

Probabilmente qualcuno di voi si starà chiedendo perplesso: 'Ma come? La curcuma sui capelli?' Ebbene si, perché la curcuma, la stessa spezia che insaporisce i nostri piatti, può essere impiegata per riflessare o tingere i capelli.

La curcuma sui capelli? Ebbene sì, anche se probabilmente qualcuno di voi sarà perplesso, la curcuma, la stessa spezia che insaporisce i nostri piatti, può essere impiegata per riflessare o tingere i capelli.

Forse non tutti lo sanno, ma la curcuma longa, pianta dal colore giallo ocra originaria dell’India, ha un elevatissimo potere tintorio, trovando largo impiego anche nella colorazione dei tessuti. La polvere che si ricava dal rizoma è ideale per riflessare o tingere i capelli chiari, conferendo delle gradevoli nuances dorate.

Sui capelli scuri, invece, la curcuma non è molto efficace, e comunque necessità di diverse applicazioni prima di espletare risultati degni di nota. Conosciuta anche come zafferano delle indie (dall’arabo Kurkum, zafferano, appunto), è una pianta officinale dagli straordinari benefici : oltre al potere tintorio, infatti, possiede importantissime proprietà terapeutiche. La curcumina, il suo principio attivo, è considerata un potente antinfiammatorio e anticancerogeno.

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curcuma

Oltre che come ingrediente principale del curry e come polvere tintoria, può essere utilizzata sulla pelle. Se applicata sulla pelle, ad esempio, ha proprietà antinvecchiamento, antisettiche, riequilibranti e cicatrizzanti.

Spesso trova impiego come ingrediente delle protezioni solari, poiché è in grado di proteggere dagli effetti nocivi dei raggi ultravioletti. Svolge inoltre una potente azione antiage, contrastando i radicali liberi. Infine, aiuta a purificare l’epidermide, contrastando psoriasi ed eczemi, facilitando l’eliminazione di brufoli e punti neri e schiarendo le macchie cutanee, in modo da ottenere un incarnato compatto e omogeneo.

Curcuma, proprietà sui capelli

La curcuma dona lucentezza e morbidezza alla capigliatura, svolge un’azione antiforfora e stimola la crescita dei capelli poiché, accelerando la circolazione sanguigna, aumenta il nutrimento dei follicoli piliferi.

Schematizzando, ha proprietà:

  • lucidanti
  • ammorbidenti
  • antiforfora
  • stimolanti della crescita

La curcuma è in assoluto una delle piante dal più elevato potere tintorio. Per quanto riguarda il pigmento colorante, la curcuma tinge i capelli di giallo oro e quindi può essere annoverata a grandi linee tra le erbe ‘schiarenti’.

In linea generale, va però precisato che è praticamente impossibile schiarire i capelli con le erbe tintorie, poiché, a differenza delle tinte chimiche, esse sono prive di fatto di un agente schiarente. Le erbe tintorie colorano tono su tono, cioè aggiungono il loro pigmento colorante al pigmento naturale del capello, per cui riescono a scurire la capigliatura.

Non sono in grado invece di compiere l’operazione inversa, che è quella di sottrarre melanina al capello, per poterlo decolorare. L’agente schiarente (ossigeno) è una caratteristica precipua delle tinte chimiche. Con le erbe tintorie si possono riflessare i capelli, ingiallirli, dorarli, determinando un effetto schiarente, ma non decolorarli. Per cui in questa sede quando si usa il verbo schiarire lo si fa in questa specifica accezione, nel senso di ottenere un risultato schiarente, che comunque consiste in un effetto ottico piuttosto che in una reale decolorazione.

In ogni caso, da un nero corvino non si otterrà mai un biondo platino. Almeno non con metodi naturali. Tuttavia, ‘schiarire’ di un tono o dorare e riflessare i capelli con le erbe tintorie si può, e allora vale la pena tentare. In questo modo si otterrà un colore naturale, più chiaro e luminoso, senza sfibrare o danneggiare i capelli. Trattando la capigliatura con le erbe tintorie, infatti, andremo a nutrire in profondità il capello nel momento stesso in cui lo coloriamo.

Fatta questa doverosa precisazione, risulta più facile comprendere le caratteristiche delle singole polveri tintorie. La curcuma ad esempio, non fa venire i capelli biondi. La curcuma tinge o riflessa i capelli di giallo oro.

Su una base di partenza castano chiara o biondo scura, la curcuma dona dei fantastici riflessi dorati, mentre sui capelli tinti con l’henné quest’erba accentua il rosso della lawsonia.

La curcuma colora i capelli bianchi di giallo, ma si tratta di una colorazione non permanente, che tende a svanire dopo alcuni shampoo. Solo l’henné infatti colora i capelli in modo permanente, poiché il lawsone è l’unica molecola in grado di legarsi alla cheratina del capello.

La curcuma non va utilizzata pura sui capelli trattati con indigo o katam, poiché si rischia il tanto temuto effetto capelli verdi; in effetti il colore rispettivamente blu o viola di queste due erbe miscelato al giallo dà come risultato il verde. In questo caso, la curcuma andrebbe preventivamente mescolata con l’henné.

In purezza, non andrebbe usata neanche su capelli decolorati o con meches e colpi di sole, perché si rischiano strane colorazioni, che virano su tonalità giallo paglia tendenti al verdastro. Anche in questo caso sarebbe preferibile mescolarla all’henné o impiegarla in combinazione con altre erbe.

Curcuma: come utilizzarla sui capelli

Si consiglia pertanto di seguire la regola aurea di tutte le erbe tintorie: provare l’effetto della polvere prima su una ciocca nascosta, per vedere il risultato finale, scongiurando così sorprese sgradite.

Questa pianta ha un elevatissimo potere tintorio, per cui di polvere ne occorre pochissima: è sufficiente utilizzarne uno o due cucchiaini al massimo, a seconda della lunghezza dei capelli. Generalmente si comincia con un cucchiaino di curcuma per ogni tazza d’acqua, per poi aumentare progressivamente la dose.

Si scalda l’acqua, si aggiunge la curcuma e si lascia raffreddare il liquido, aspettando che la polvere si depositi sul fondo. Poi si applica il preparato sui capelli puliti, lasciandolo in posa per un tempo variabile a seconda dell’intensità cromatica che si vuole ottenere. I tempi vanno dai 20 minuti fino ad un massimo di due ore.

La curcuma, infatti, potrebbe irritare la cute. Proprio perché stimola il cuoio capelluto, se applicata in quantità eccessive o tenuta per un tempo prolungato, potrebbe causare un fastidioso prurito Al termine, si procede al risciacquo, possibilmente utilizzando solo acqua ed eventualmente una noce di balsamo.

Raccomandato, come sempre, il risciacquo acido. Si tratta di un risciacquo molto utile per chiudere le squame del capello, lucidandolo e fissando meglio il colore. Basta acidificare l’acqua dell’ultimo risciacquo aggiungendo aceto o succo di limone. Si applica la lozione sui capelli, si massaggia per qualche secondo e poi si procede all’asciugatura.

Generalmente comunque, la curcuma non viene utilizzata pura, poiché colora i capelli chiari di un giallo acceso, spesso anche molto freddo, a volte quasi fluorescente. Si preferisce miscelarla con altre erbe per scaldare il colore (rabarbaro, lawsonia) o con la cassia per accentuare e ravvivare i riflessi dorati. Inoltre, il mix con altre erbe, ha la funzione di diluirne il potere tintorio e ne facilita l’applicazione sui capelli.

Ad esempio, se addizionata alla curcuma, la cassia addensa il composto, rendendolo della consistenza giusta per essere distribuito sulla capigliatura. Se usiamo la curcuma in combinazione con la cassia, un mix dal potere mediamente ingiallente potrebbe essere costituito da una percentuale di curcuma pari al 10-15% del totale a fronte di un’altissima percentuale di cassia, pari all’85-90%.

Come ribadito più volte, la curcuma colora tantissimo, e se si eccede nelle dosi si rischia un effetto troppo acceso, quasi innaturale. Si raccomanda di usare i guanti durante l’applicazione, se non vogliamo ritrovarci con le mani completamente gialle. Una volta applicata la pastella sui capelli, si mette una cuffia o della pellicola trasparente e si tiene in posa per circa un’ora. Al termine, si riaciacqua con sola acqua e una noce di balsamo. Se possibile, effettuare sempre il risciacquo acido.

Sovente in commercio troviamo la curcuma come ingrediente nelle miscele già confezionate, in combinazione con altre erbe, con la dicitura di Henné biondo. Si tratta generalmente di prodotti di buona qualità, purché contengano polveri tintorie allo stato puro, senza l’aggiunta di coloranti sintetici o additivi chimici. Si raccomanda pertanto di prestare sempre la massima attenzione all’Inci.

Per schiarire i capelli possiamo comunque ricorrere a degli impacchi casalinghi, preferibili rispetto a quelli preconfezionati perché ci consentono di ‘giocare’ con le erbette, modulandole sulla nostra tonalità di partenza e sul tipo di effetto che vorremmo ottenere.

Un impacco molto utile per chi vuole perdere qualche tono di colore è quello costituito dalla miscela di polvere di camomilla, cassia, curcuma e rabarbaro ossidati nel succo di limone. Se si desiderano tonalità più calde e ambrate si può aggiungere anche un pizzico di lawsonia .

Si lascia ossidare la cassia nel succo di limone, o anche nell’aceto se preferite, per almeno 12 ore. Più la temperatura esterna è alta, minore sarà il tempo necessario all’ossidazione. In estate ad esempio, 8 ore sono sufficienti.

Terminata l’ossidazione, si aggiungono le altre erbette schiarenti, si attende circa un quarto d’ora e si procede all’applicazione. Se si preferisce, l’ossidazione delle erbe può anche avvenire simultaneamente. Il tempo di posa è di un’ora circa. Alla fine, come di consueto, si procede con il risciacquo acido, avendo l’accortezza di diluire moltissimo la sostanza acidificante.

In questo caso, è importante tener presente presente che sia la camomilla che la cassia sono polveri riflessanti, che conferiscono sfumature dorate ai capelli. La curcuma e il rabarbaro colorano entrambi di giallo, ma la gradazione cromatica è differente: il giallo conferito dalla curcuma è più freddo, mentre il rabarbaro rilascia un tono più caldo e aranciato.

Tenendo presenti le caratteristiche di ogni singola erba, possiamo sbizzarrirci a variare le singole percentuali dell’impasto, fino ad ottenere la sfumatura che più ci soddisfa. Sui capelli chiari, l’impacco rivitalizzerà il colore di base, donando dei bei riflessi dorati, con risultati subito evidenti. Chi ha capelli scuri invece deve armarsi di pazienza e costanza.

Occorrono diverse applicazioni, ripetute a cadenza regolare nel tempo, per ottenere risultati apprezzabili a livello di sfumature dorate sulla capigliatura. I benefici per i capelli in termini di morbidezza e lucentezza saranno comunque immediati.

Angela Petrella

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