Sai cosa c’è nel tuo rossetto? Negli USA trovate tracce di piombo

Sai cosa c’è nel tuo rossetto? Potrebbe essere una simile domanda a fare da slogan ad una eventuale campagna italiana di sensibilizzazione riguardo agli ingredienti contenuti nei cosmetici. Negli Stati Uniti sono già sorti diversi dubbi sugli ingredienti impiegati per la produzione del cosmetico più utilizzato dalle donne in tutto il mondo. Ad avanzarli sono gli esponenti del gruppo Campaign for Safe Cosmetics, trovatisi di fronte ai risultati di uno studio indipendente condotto dalla Food and Drug Administration, che ha evidenziato tracce di piombo in oltre 400 tipi di rossetto comunemente presenti in commercio negli USA.

Sai cosa c’è nel tuo rossetto? Potrebbe essere una simile domanda a fare da slogan ad una eventuale campagna italiana di sensibilizzazione riguardo agli ingredienti contenuti nei cosmetici. Negli Stati Uniti sono già sorti diversi dubbi sugli ingredienti impiegati per la produzione del cosmetico più utilizzato dalle donne in tutto il mondo. Ad avanzarli sono gli esponenti del gruppo Campaign for Safe Cosmetics, trovatisi di fronte ai risultati di uno studio indipendente condotto dalla Food and Drug Administration, che ha evidenziato tracce di piombo in oltre 400 tipi di rossetto comunemente presenti in commercio negli USA.

L’Unipro, Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche, è immediatamente intervenuta per rassicurare tutte le consumatrici italiane dalla possibile presenza di percentuali di piombo potenzialmente dannose nei rossetti in vendita entro i confini dell’Unione Europea. Tracce di piombo, a detta dell’associazione, sarebbero infatti presenti nei suddetti prodotti solo conseguentemente a contaminazioni, poiché il piombo non risulta tra gli ingredienti attualmente ammessi nella produzione di cosmetici. Ecco le parole esatte comunicate da Unipro riguardo agli ingredienti contenuti nei cosmetici:

“L’uso degli ingredienti presenti nei cosmetici è regolato da rigide norme sia nazionali che comunitarie (in particolare dalla Direttiva Cosmetici 76/768/CEE e successive modifiche) e i prodotti cosmetici sono soggetti ad analisi scientifiche e stretti controlli di sicurezza prima della loro immissione sul mercato”.

Per quanto riguarda la presenza di piombo, Unipro specifica:

“Il piombo è un elemento naturale comune che si può trovare ovunque nell’ambiente, ma non è aggiunto ai cosmetici intenzionalmente. I consumatori sono quotidianamente esposti al piombo ogni volta che mangiano, bevono acqua e respirano aria. La quantità media di piombo alla quale una donna potrebbe essere esposta usando cosmetici, come ad esempio i rossetti, è 1.000 volte inferiore rispetto alla quantità con cui verrebbe in contatto mangiando, respirando e bevendo acqua”.

Possiamo dunque restare tranquilli? Siamo certi che le normative europee vengano seguite alla lettera durante la produzione di rossetti ed altri cosmetici e che gli ingredienti impiegati siano davvero innocui? I consumatori sono giustamente alla ricerca di certezze assolute e proseguono nel sollevare dubbi legittimi, in particolare nel caso in cui tali prodotti siano utilizzati da donne in gravidanza o, come spesso accade, dagli stessi bambini. Quale bambina, ad esempio, non ha mai provato ad imitare i gesti quotidiani compiuti dalla propria mamma nello stendere un velo di rossetto sulle labbra?

Il vero problema è che la questione della sicurezza per la salute degli ingredienti contenuti nei cosmetici non riguarda esclusivamente il piombo o altri contaminanti che si rivelano frequentemente causa di dermatiti e reazioni allergiche, quali il nikel, il cromo ed il cobalto, le cui tracce sono state riscontrate non solo nei prodotti di bellezza così come in detersivi e tinture impiegate per la colorazione dei tessuti (si vedano, in proposito, i libri “Vestiti che fanno male” di Rita Dalla Rosa e “I vestiti nuovi del consumatore” di Deborah Lucchetti), ma anche le sostanze ancora attualmente ammesse nella loro composizione.

Vi sono infatti ancora diversi dubbi circa la totale innocuità di alcuni conservanti, come i parabeni, da tempo sospettati di essere cancerogeni, gli ftalati, i cessori di formaldeide, i profumi di sintesi ed i coloranti. Finché non verrà fatta completa chiarezza sulla questione, come fare per tutelare la nostra pelle ed il nostro organismo da potenziali nemici? Ricorrendo, ad esempio, all’autoproduzione dei cosmetici impiegando ingredienti naturali completamente innocui. È giunto dunque il momento di rispolverare i nostri consigli di qualche tempo fa riguardo alla preparazione di un rossetto fai-da-te (i vegani potranno omettere l’impiego di cera d’api) ed alla scelta di rossetti biologici amici della pelle e dell’ambiente.

Marta Albè

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