Creme solari: i fattori di protezione più alti di 50SFP sono utili e più efficaci?

Le creme solari con fattore di protezione superiore a 50 funzionano davvero? Secondo l'ultimo studio condotto dalla New York University, nella realtà è così. Anche se sulla carta diverse ricerche ne hanno smentito la totale protezione, le creme solari 100+ fornirebbero maggiore protezione rispetto alle 50

Le creme solari con fattore di protezione superiore a 50 SPF funzionano davvero? La protezione totale, ormai, si sa, è un’utopia, tanto che la dicitura è stata vietata su tutte le creme solari, ma ancora ci si interroga se un filtro solare maggiore di 50 sia davvero più efficace.

Negli anni passati diverse ricerche avevano smentito la diretta proporzione secondo cui all’aumentare del fattore di protezione per i raggi UVB corrispondesse un aumento dell’effettiva protezione superata la SPF 50. Ricerche condotte, però, in laboratorio. Ora arriva un nuovo studio che invece dimostrerebbe, invece, come le creme solari 100+ siano più efficaci rispetto a quelle 50.

La nuova ricerca condotta dall’Università di New York, pubblicata nei giorni scorsi dal Journal dell’American Academy of Dermatology, si è basta su 199 uomini e donne a cui sono stati dati due flaconi di crema solare, senza alcuna indicazione, se non quella di “flacone di destra” e “flacone di sinistra”. I partecipanti hanno applicato entrambe le creme, una per ciascun lato di viso e collo, per poi dedicarsi alle consuete attività in una giornata di sole in una stazione sciistica del Colorado. Uno dei flaconi conteneva crema con fattore di protezione 50, l’altro fattore 100.

L’eritema è stato valutato il giorno successivo all’esposizione confrontando le scottature solari e dando un punteggio per ciascuna area di trattamento.

Il 55,3% dei partecipanti (110 su 199) si erano scottati di più sul lato del viso con la SPF 50+ e il 5% (10 su 199) sul lato protetto con SPF100. Inoltre, subito dopo l’esposizione, il 40,7% dei partecipanti (81 su 199) mostrava un aumento dell’eritema sul lato protetto con SPF 50+ rispetto al 13,6% (27 su 199) sul lato protetto con SPF 100+.

In base a questi risultati, il lato del viso in cui era stata spalmata la protezione 100 risultava più protetto rispetto a quello su cui era stata spalmata la 50.

“La crema solare SPF 100+ è risultata significativamente più efficace nella protezione contro le scottature solari rispetto quella SPF 50+ nelle condizioni d’uso reali” spiegano gli autori dello studio.

Secondo gli scienziati, ciò potrebbe anche essere dovuto al fatto che le persone raramente mettono una quantità sufficiente di crema.

“Se si guardano i risultati di laboratorio, non c’è molta differenza tra 100 e 50”, ha detto l’autore senior, Dr. Darrell S. Rigel, professore di dermatologia alla New York University. “Ma nel mondo reale, i fattori di protezione più alti sono molto più efficaci”.

Non si tratta del primo studio di questo tipo. In passato ne sono stati condotti altri, alcuni giunti alle medesime conclusioni, altri invece arrivati a conclusioni diverse basate su test di laboratorio.

Un’altra ricerca americana pubblicata sempre sul Journal dell’American Academy of Dermatology, ha scoperto che le creme con SPF 70 e SPF 100, anche se applicate nella misura minima di 0,5 mg per centimetro quadro di pelle, proteggevano di più dai raggi nocivi, anche utilizzandone una minore quantità.

Va detto, e da da pensare, che la nuova ricerca è stata finanziata da Johnson & Johnson, la seconda invece da Neutrogena. Queste due ricerche arrivano proprio dopo anni in cui, invece, si è dato contro alle creme ad altissimo fattore di protezione.

Nel 2015 un rapporto del 2015 dell’Environmental Working Group aveva evidenziato proprio come le peggiori creme solari fossero quelle con SPF più alti, da 70 a 100.

  1. Banana Boat Sport Performance Sunscreen Lofio, SPF 100
  2. Coppertone Sport High Performance Sunscreen Lotion, SPF 100
  3. Coppertone Sport High Performance Sunscreen, SPF 75
  4. Coppertone Sport Sunscreen Sic, SPF 55
  5. Coppertone Ultra Guard Sunscreen Lotion, SPF 70+
  6. CVS Sport Sunstick Sunscreen, SPF 55
  7. CVS Sun Lotion Sunscreen, SPF 100
  8. CVS Sun Lotion Sunscreen, SPF 70
  9. Neutrogena Ultra Sheer Daily Liquid Sunscreen, SPF 70
  10. NO-AD Sunscreen Lotion, SPF 60
  11. NO-AD Sunscreen Lotion, SPF 85
  12. Ocean Potion Protect & Nourish Sunscreen Lotion, SPF 70

Per approfondire: Creme solari: l’80% dei prodotti non funziona o contiene ingredienti preoccupanti

Nel 2009 negli Stati Uniti era scoppiato un caso sul fattore di protezione nelle creme solari. I prodotti con SPF 70+ , 85+ o addirittura 100+ avevano generato il caos. Secondo il New York Times, gran parte dei medici era d’accordo sul fatto che si trattava di proposte commerciali pensate per “catturare l’attenzione dei consumatori”. Secondo l’analisi dettagliata fatta dal quotidiano americano, nessun SPF, nemmeno il 100+, offre una protezione del 100%. Inoltre, sia le radiazioni UVA che UVB possono provocare il cancro della pelle.

È della stessa opinione la prof. Carla Scesa, docente di chimica dei prodotti cosmetici alla Cattolica di Roma, che ha detto a Repubblica:

“Il fattore 100 e più è solo una trovata pubblicitaria per impressionare gli acquirenti. Un escamotage commerciale e di marketing che non corrisponde alla verità scientifica. Un fattore di protezione catalogato dall’Unione Europea come alto, che varia cioè dai 30 ai 50, offre la garanzia – se la crema è applicata in modo corretto – di difendere dalle scottature nel 98 per cento dei casi. Utilizzando una crema con un SPF di 100+ non andiamo certo a raddoppiare la protezione rispetto a un prodotto che ha un fattore di protezione 50. Al massimo potremo passare da una garanzia del 98 per cento a una del 99”.

Anche l’Unione europea, con le nuove regole introdotte dall’estate 2008 ha stabilito che la protezione totale non esiste. Di conseguenza, le etichette che promettono sun block assoluto, schermo totale e simili sono ingannevoli e fuori legge.

In ogni caso, ricordiamo che i filtri solari sono testati solo per prevenire gli arrossamenti (ustioni solari), causati dai raggi UVB, ma la pelle subisce anche altri tipi di danni causati dai raggi UVA e dalle onde al di fuori dello spettro UV, compresa la luce visibile e infrarossa. Il consiglio è sempre quello di non esporsi durante le ore più calde della giornata e di usare sempre una protezione alta, soprattutto per i bambini. Scegliamo sempre solari bio e con un buon Inci.

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Francesca Mancuso

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