Stop alla carne bovina prodotta dalla distruzione della foresta amazzonica in sei catene di supermercati

Il mercato europeo acquista sempre maggiore consapevolezza dei danni inflitti all'ambiente dalle nostre abitudini di consumo

Il mercato europeo acquista sempre maggiore consapevolezza dei danni inflitti all’ambiente dalle nostre abitudini di consumo

Sono ben sei le grandi catene di supermercati presenti sul territorio europeo che mercoledì hanno detto stop alla vendita al dettaglio di carne bovina prodotta in Brasile e connessa, anche solo in modo indiretto, al fenomeno della distruzione della foresta amazzonica. La maggior parte dei prodotti interessati è collegata al più grande produttore di carne al mondo, JBS. Questo boicottaggio è scattato dopo la pubblicazione di un report che smaschera il fenomeno del riciclaggio del bestiame che avviene nell’Amazzonia brasiliana per nascondere la distruzione della foresta: in pratica, i bovini allevati su terreni sottratti illegalmente alla foresta attraverso la deforestazione selvaggia vengono venduti ancora vivi ad un’altra azienda agricola, che agisce invece in modo legale, e da lì ceduti all’industria della trasformazione – in questo modo si cerca di evitare i controlli e di nascondere la vera origine della carne. Ecco le catene di supermercati che hanno aderito al boicottaggio e i termini della loro partecipazione:

  • Sainsbury’s UK, la seconda catena di supermercati del Regno Unito, ha dichiarato che smetterà di acquistare carne in scatola o essiccata proveniente dal Brasile;
  • Anche Auchan France rimuoverà dai suoi scaffali i prodotti a base di carne secca legati a JBS;
  • I supermercati Carrefour Belgio e Delhaize, invece, smetteranno di vendere la carne secca a marchio Jack Link, azienda che collabora con JBS per la commercializzazione di prodotti a base di carne essiccata
  • Albert Heijn, la più grande catena di supermercati dei Paesi Bassi che già attualmente ha sui suoi scaffali pochi prodotti a base di carne brasiliana, ha annunciato che smetterà del tutto di rifornirsi di carne bovina dal Brasile.
  • Lidl Olanda, infine, si impegna a smettere di vendere qualsiasi tipo di carne bovina originaria dal Sud America a partire dal 2022.
  • Anche se non si è impegnata direttamente nel boicottaggio a JBS, la catena di supermercati tedesca Metro ha fatto sapere che indagherà sulle denunce sollevate dal report.

(Leggi anche: Deforestazione: così le tue abitudini di consumo stanno causando la perdita di 4 alberi all’anno)

In risposta al boicottaggio, il gruppo JBS ha dichiarato alla testata Reuters il proprio impegno nel contrasto alla deforestazione illegale e al fenomeno del riciclaggio del bestiame: l’azienda avrebbe bloccato oltre 14.000 fornitori di carne bovina per il mancato rispetto della sua policy e ha in programma l’istituzione di un sistema per il controllo dei fornitori di carne bovina entro il 2025.

I numeri relativi alla deforestazione nell’Amazzonia brasiliana sono aumentati vertiginosamente da quando l’attuale Presidente Jair Bolsonaro è entrato in carica nel 2019 e ha di fatto abolito tutte le politiche di protezione ambientale, preferendo le attività di agricoltura intensiva ed estrazione mineraria alla tutela dell’ecosistema della foresta. Incendi e deforestazione illegale stanno facendo posto a coltivazioni di soia e allevamenti intensivi di bestiame per la produzione di carne e pellame destinati ai mercati occidentali.

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Fonte: Financial Times / Reuters / The Guardian

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