Dall’ENEA la soluzione per eliminare l’arsenico dall’acqua?

Come molti di voi sapranno, l’acqua che esce dai rubinetti di molti comuni italiani è fuori legge per l’alto contenuto di arsenico: alcuni sindaci l’hanno reso pubblico, altri invece continuano a far bere ai cittadini acqua avvelenata, ma intanto gli studiosi dell’Enea del centro della Casaccia sembrano aver trovato una soluzione per ridurre il quantitativo di arsenico e rendere l’acqua meno pericolosa. Insomma, con la cultura forse non si mangia, ma sicuramente si beve!

Come molti di voi sapranno, l’acqua che esce dai rubinetti di molti comuni italiani è fuori legge per l’alto contenuto di arsenico: alcuni sindaci l’hanno reso pubblico, altri invece continuano a far bere ai cittadini acqua avvelenata, ma intanto gli studiosi dell‘Enea del centro della Casaccia sembrano aver trovato una soluzione per ridurre il quantitativo di arsenico e rendere l’acqua meno pericolosa. Insomma, con la cultura forse non si mangia, ma sicuramente si beve!

Si tratta di un processo innovativo, che permette di ridurre la concentrazione di questo metallo pesante al di sotto dei 10 microgrammi per litro fissati dalla legge europea.

La sperimentazione è iniziata proprio con l’analisi e il test dell’acqua della falda del Centro Ricerche della Casaccia (alle porte della Capitale) che presenta un contenuto di arsenico leggermente più alto rispetto ai limiti fissati dalla legge.
Risultato? L’abbattimento della quantità di arsenico è stata del 99%!

Ma come hanno fatti gli scienziati a rimuovere il metallo pesante dall’acqua?
Attraverso l’uso di tecnologie separative innovative, che prevedono l’utilizzo di membrane, in particolare nanofiltrazione ed osmosi inversa. Dopo questo trattamento, gli studiosi hanno miscelato l’acqua trattata con acqua non trattata, per mantenere il giusto contenuto salino e rendere il liquido potabile.

Dati alla mano, l’Enea ha ora deciso di costruire un impianto di trattamento che produrrà 5 metri cubi all’ora di acqua potabile, da utilizzare – in una fase iniziale – nella mensa aziendale del Centro Ricerche della Casaccia.

Non resta che sperare quindi in una tempestiva bonifica dell’acqua anche nei rubinetti dei comuni italiani avvelenati!

Verdiana Amorosi

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