Acqua pubblica: il Governo Monti tradisce la volontà degli italiani espressa col referendum

Il Forum per l'acqua pubblica con una petizione invita gli italiani a chiedere il rispetto del voto referendario al Governo Monti

Ancora una volta. Giù le mani dall’acqua pubblica. La volontà degli italiani, espressa attraverso il referendum, lo scorso giugno, non deve essere cancellata con le nuove liberalizzazioni previste da un decreto quadro che contemplano anche l’acqua. Per questo, il Forum Italiano dei movimenti per l’acqua è sceso in campo contro il Governo Monti, accusandolo di .

L’acqua non è una merce, ma un bene comune che appartiene a tutti gli esseri viventi e a nessuno in maniera esclusiva, e tanto meno può essere affidata in gestione al mercato” dicono dal Forum. E sottolineano che la volontà dei 26 milioni di donne e uomini che hanno votato per l’affermazione dell’acqua come bene comune e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto non deve in alcun modo essere calpestata.

E come è accaduto con l’ex Governo Berlusconi, anche il nuovo Governo Monti sembra pronto a sferrare un nuovo attacco contro il parere espresso dagli italiani alle urne, appena sei mesi fa: “A questa straordinaria esperienza di democrazia il precedente Governo Berlusconi ha risposto con un attacco diretto al voto referendario, riproponendo le stesse norme abrogate con l’esclusione solo formale del servizio idrico integrato”.

Le accuse del Forum per l’acqua pubblica riguardano un decreto quadro che sembra voler intervenire direttamente sull’acqua: “Adesso, utilizzando come espediente la precipitazione della crisi economico-finanziaria e del debito, il Governo guidato da Mario Monti si appresta a replicare ed approfondire tale attacco attraverso un decreto quadro sulle strategie di liberalizzazione che vuole intervenire direttamente anche sull’acqua, forse addirittura in parallelo ad un analogo provvedimento a livello di Unione Europea che segua la falsariga di quanto venne proposto anni addietro con la direttiva Bolkestein. In questo modo si vuole mettere all’angolo l’espressione democratica della maggioranza assoluta del popolo italiano, schiacciare ogni voce critica rispetto alla egemonia delle leggi di mercato ed evitare che il contagio si estenda fuori Italia.

E tra i primi firmatari vi sono personaggi di rilievo del mondo della cultura, del diritto e dello spettacolo tra cui Stefano Rodotà, Ugo Mattei, Luca Nivarra, Gustavo Zagrebelsky, Roberto Vecchioni, Gaetano Azzariti, Alberto Lucarelli, Riccardo Petrella, Maurizio Pallante, Valerio Mastandrea, Pietro Sermonti, Gino Strada, Marco Paolini, Don Andrea Gallo, Dario Fo, Padre Alex Zanotelli, Luciano Gallino.

Nessuna ‘esigenza’ di qualsivoglia mercato può impunemente violare l’esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano” si legge in una nota sul sito del Forum. Quest’ultimo chiede a Monti di interrompere la strada intrapresa e agli italiani di sottoscrivere l’appello e di prepararsi alla mobilitazione per la difesa del voto referendario.

I firmatari sono già oltre 26mila.

Francesca Mancuso

 

 

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