Londra: i cittadini berranno acque reflue depurate

I londinesi berranno acque reflue depurate. È questo il programma strategico a lungo termine per la gestione dell’oro blu nella capitale del Regno Unito della società Thames Water, che, per fornire acqua potabile alla città punta sul riutilizzo delle acque reflue come fonte di approvvigionamento idrico alternativa ai prelievi da falda

I londinesi berranno acque reflue depurate. È questo il programma strategico a lungo termine per la gestione dell’oro blu nella capitale del Regno Unito della società Thames Water, che, per fornire acqua potabile alla città punta sul riutilizzo delle acque reflue come fonte di approvvigionamento idrico alternativa ai prelievi dalle falde.

L’obiettivo è quello di affrontare le sfide che la città dovrà fronteggiare nei prossimi 25 anni, come l’aumento della popolazione dagli attuali 9 milioni a 10,4 entro il 2040. Questo significherà inevitabilmente un aumento anche della domanda di acqua potabile, stimato fra i 230 e i 340 milioni di litri al giorno. Come conseguenza aggiuntiva, si prevede pure un aumento delle acque reflue da 14 a 16 milioni di litri nello stesso periodo. La conseguenza è che l’afflusso massiccio metterà più pressione il depuratore, che dovrà lavorare per un volume di gran lunga maggiore di fanghi da trattare e riciclare.

Oltre al riciclo delle acque di scarico, Thames Water ha in programma di occuparsi, nel prossimo decennio, della riparazione dei tubi che perdono, dell’installazione di contatori d’acqua e di incoraggiare le persone a diminuire il consumo d’acqua. Ma sarà proprio il riciclaggio delle acque reflue a giocare un ruolo chiave, anche se non tutti sono d’accordo in città: rispondendo a un sondaggio del The Guardian il 37% dei partecipanti si è detto non contento di dover bere acque reflue trattate. Per contro, però, il 63% dei lettori ha mostrato di essere favorevole alla misura.

Certo, si tratta di un campione poco significativo, ma è ugualmente sorprendente notare che le persone non hanno preso male l’idea di bere “la pipì altrui”, per usare le parole di un utente che così commenta il sondaggio. Anche perché i processi di riciclaggio hanno fatto enormi passi in avanti e i londinesi sembrano averlo notato. La domanda ora è: voi berreste l’acqua “riciclata”?

Roberta Ragni

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