Borracce: ecco perché non dovresti MAI lavare in lavastoviglie le bottiglie di plastica riutilizzabili

Uno studio dimostra come il lavaggio di bottiglie di plastica riutilizzabili in lavastoviglie può essere pericoloso per la salute.

Borracce o bottiglie di plastica riutilizzabili sono ormai diffuse in tutto il mondo, però bisogna prestare molta attenzione nel modo in cui le puliamo: lavarle nella lavastoviglie potrebbe comportare la migrazione di sostanze chimiche all’interno del recipiente. (Leggi anche: Le borracce di alluminio e acciaio rilasciano tracce di metalli e ftalati. Il nuovo studio)

Un recente studio ha analizzato come il lavaggio delle bottiglie di plastica riutilizzabile nella lavastoviglie causa la migrazione di composti chimici legati alla plastica, tra cui delle molecole che hanno possibili effetti di interruzione del sistema endocrino, che gestisce il funzionamento dell’organismo umano insieme al sistema nervoso. Vediamo cosa ci dicono queste nuove scoperte nel dettaglio. (Leggi anche: Non solo BPA, ecco cosa hanno trovato nell’acqua rimasta per più di 24 ore in una bottiglia di plastica (o borraccia)

Perché il lavaggio in lavastoviglie è pericoloso per le bottiglie di plastica riutilizzabili

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Lo studio pubblicato sul Journal of Hazardous Materials ha analizzato la migrazione di sostanze chimiche nell’acqua potabile conservata per 24 ore in bottiglie nuove, bottiglie usate e bottiglie lavate con la lavastoviglie. Tramite le analisi, sono stati rilevati circa 3500 composti chimici correlati al lavaggio in lavastoviglie, di cui 400 legati specificamente alla plastica. Questi composti chimici non erano mai stati trovati nella normale acqua confezionata in bottiglia. La presenza di molecole chiamate fotoiniziatori è particolarmente preoccupante, a causa di possibili effetti di interruzione del sistema endocrino, il quale gestisce il corretto funzionamento dell’organismo umano insieme al sistema nervoso. Il processo del lavaggio in lavastoviglie ha rafforzato la lisciviazione dei composti correlati alla plastica (ossia la separazione di componenti solubili da una massa solida mediante un solvente) e, anche dopo ulteriori lavaggi, l’intensità di questi composti chimici è stata ridotta solo della metà.

In generale, è stato riscontrato che i composti chimici correlati alla lavastoviglie vengono assorbiti di più sulla plastica rispetto al vetro e questi composti sono difficili da rimuovere anche con ulteriori lavaggi. Il rischio tossico più alto è stato riscontrato nelle bottiglie già utilizzate, che sono state riempite d’acqua subito dopo il lavaggio in lavastoviglie senza ulteriori risciacqui. I ricercatori si sono chiesti se le bottiglie di plastica siano veramente adatte al riutilizzo, soprattutto quando sono etichettate come plastica biodegradabile. Infatti, lo studio sottolinea che la produzione di bottiglie di plastica biodegradabili non implica che le bottiglie siano necessariamente fatte di composti naturali.

Un’ulteriore ricerca dell’Università di Copenaghen ha analizzato come l’acqua di rubinetto venga contaminata quando conservata in bottiglie di plastica riutilizzabili. Molte delle sostanze rilevate sono particolarmente dannose per la salute umana. Anche in questo studio è stato notato che il lavaggio in lavastoviglie provoca la migrazione di composti chimici tossici, presumibilmente perché il lavaggio consuma la plastica e quindi aumenta la lisciviazione. I ricercatori danesi consigliano alle aziende di indagare più dettagliatamente sulle sostanze che si trovano nelle materie prime che vengono utilizzate nelle industrie.

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Fonti: Journal of Hazardous Materials / Science Daily

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