Come piantare e coltivare lo scalogno in vaso e nell’orto

Lo scalogno è un ortaggio affine alla cipolla. Fa parte della stessa famiglia e talvolta in cucina viene utilizzato per sostituire questo ingrediente. Il nome scalogno indica sia il suo bulbo commestibile che l’intera pianta.

Lo scalogno è un ortaggio affine alla cipolla. Fa parte della stessa famiglia e talvolta in cucina viene utilizzato per sostituire questo ingrediente. Il nome scalogno indica sia il suo bulbo commestibile che l’intera pianta.

È imparentato sia con l’aglio che con la cipolla e il suo nome scientifico è Allium ascalonicum. Possiamo coltivare lo scalogno in vaso o nell’orto, con modalità simili a quelle che utilizzeremmo per l’aglio o per la cipolla. Coltivare lo scalogno è davvero molto semplice. In questo modo potrete arricchire facilmente il vostro orto con una nuova varietà.

Quando piantare lo scalogno

Potrete iniziare a coltivare lo scalogno quando le temperature esterne saranno comprese tra gli 8 e i 10 °C, dunque idealmente con l’inizio della primavera. Con l’arrivo della stagione più calda lo scalogno troverà le temperature ideali per svilupparsi, comprese tra i 15 e i 25 °C. È possibile piantare lo scalogno anche in autunno, oltre che in primavera.

Il terreno adatto

Lo scalogno non ha esigenze particolari ma preferisce un terreno fertile, preferibilmente ben drenato e un po’ sabbioso. Meglio evitare i terreni argillosi e troppo compatti. Lo scalogno non ama i ristagni idrici. Le annaffiature possono essere quotidiane ma non troppo abbondanti sia per la coltivazione in vaso che nell’orto.

Coltivare lo scalogno nell’orto

Lo scalogno viene coltivato solitamente come pianta annuale. La riproduzione dello scalogno per la coltivazione avviene direttamente dai suoi bulbi. Dallo scalogno si ottengono dei bulbilli. Potrete procedere nel piantare lo scalogno un po’ come fareste nel caso dei bulbilli di aglio o di cipolla.

Per quanto riguarda lo scalogno da coltivare nell’orto, tenete conto che ogni bulbillo di scalogno va interrato a pochi centimetri dalla superficie del terreno (indicativamente 2 o 3 centimetri) mantenendo una distanza di 10-15 centimetri da un bulbillo all’altro. In un grande orto, per facilitare la raccolta e la coltivazione, la distanza tra le varie file di scalogno dovrebbe essere tra i 40 e i 55 centimetri.

Una volta avviata la coltivazione dello scalogno, potrete procedere seguendo le indicazioni della permacultura, per cui sceglierete per l’utilizzo alimentare i bulbi di scalogno più grandi mentre potete ripiantare quelli più piccoli. Così nel corso del tempo la coltivazione dello scalogno sarà a costo zero.

Coltivare lo scalogno in vaso

Come per le cipolle, anche nel caso dello scalogno potrete sperimentare la coltivazione direttamente dall’ortaggio intero o dalle parti di scarto, oltre che dai bulbilli. Sono tutti esperimenti che potrete condurre provando a coltivare lo scalogno in vaso, nel vostro orto sul balcone.

Potete utilizzare sia vasi rotondi che vasi rettangolari per coltivare lo scalogno, ma tenete conto che per favorire la crescita della pianta non dovrete piantare troppi bulbi in un solo vaso. Regolatevi a seconda delle dimensioni e cercate di lasciare almeno 10 centimetri tra una piantina e l’altra.

Scegliete un terriccio fertile e ben drenato, concimate con compost casalingo e ricordate sempre di svuotare i sottovasi dopo le annaffiature. Scegliete una posizione ben illuminata ma evitate il sole diretto nelle ore più calde. Per quanto riguarda la raccolta dello scalogno, sia per l’orto che per la coltivazione in vaso valgono i suggerimenti esposti qui di seguito.

Raccogliere lo scalogno

La raccolta dello scalogno vede come periodo migliore i mesi di giugno e luglio, ma tutto dipende da quando è avvenuto l’inizio della coltivazione. I bulbi di scalogno si raccolgono per estirpazione. Vengono lasciati ad asciugare in un luogo ventilato per 2 o 3 settimane e poi vengono conservati al buio, a temperatura ambiente. La raccolta dello scalogno avviene dopo circa quattro mesi dall’inizio della coltivazione, quando le foglie della pianta iniziano ad ingiallire.

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